Pordenone-LR Vicenza è partita cardine per tutte e due le squadre. È, per prima cosa, lo scontro diretto fra le due più accreditate pretendenti alla vittoria di un girone che dovrebbe ormai essersi stabilizzato in una lotta al vertice ristretta a due o tre concorrenti. E, quindi, la vittoria in questo caso vale il doppio se, com’è probabile oltre che possibile, la Serie B quest’anno si conquisterà nei confronti fra le top.
La partita con il Pordenone è un banco di prova per i biancorossi
Il match fra friulani e veneti è anche l’occasione per definire una volta per tutte la loro reale caratura. Finora, infatti, sia la squadra allenata da Mimmo Di Carlo che quella di Francesco Modesto non hanno offerto un rendimento lineare e non sono sempre riuscite a esprimersi come dovrebbero due top team. Il Pordenone soffre di discontinuità, sembrava aver imboccato la strada giusta con un filotto di quattro vittorie consecutive ma, poi, è incappata in un doppio pareggio e, nell’ultimo turno, nella terza sconfitta stagionale sul campo della Pro Vercelli. Dal canto suo, l’LR Vicenza ha trascorso una buona metà dell’Andata ben al di sotto delle proprie potenzialità ed è riuscito solo nell’ultimo mese a riportarsi a galla con una serie (certo non frequente) di cinque vittorie consecutive.
I biancorossi sono stati favoriti, nella loro risalita, da un calendario amichevole, che li ha opposti ad avversari di basso profilo, e da alcune circostanze favorevoli, che, peraltro, hanno pareggiato quelle negative sofferte in precedenza. A Lignano Sabbiadoro, invece, si troveranno a competere con una squadra che ha lo stesso loro livello tecnico e le stesse credenziali. È la seconda volta che succede in questo campionato perché, prima, solo la Feralpi Salò si era dimostrata di pari livello mentre altre presunte concorrenti (Padova, Novara, Triestina) si sono poi perse per strada.
Sul campo del Pordenone l’LR Vicenza dovrà giocare da grande per dare a sè stesso, all’avversario e al resto del girone la prova di possedere i mezzi per ambire alla promozione.
Il Pordenone è un avversario di pari rango
La rosa del Pordenone vale, secondo il sito specializzato Transfermarkt, sei milioni di euro e, cioè, un milione e seicentomila meno di quella dell’LR Vicenza. Resta, comunque, nella fascia alta del girone, al quinto posto di questo specifico ranking. Anche la squadra friulana è stata retrocessa dalla B nel maggio scorso e, quindi, come il Lane ha usufruito del bonus del paracadute da spendere nel calciomercato. Nella sessione estiva la rosa è stata modificata in larga misura e adeguata al campionato di terzo livello, senza però svenarsi e nemmeno facendo acquisti di top player di categoria.
La scelta del presidente Mauro Lovisa e del direttore sportivo Denis Fiorin ha privilegiato l’ingaggio di un allenatore esperto e di carattere come Domenico Di Carlo, che nel curriculum ha due promozioni dalla C alla B. Mimmo forse non è un tecnico dalla visione moderna e spregiudicata ma è innegabilmente concreto e sa gestire un campionato di vertice. La brutta conclusione della sua esperienza vicentina nella scorsa stagione va rivista alla luce di quanto è successo nel prosieguo, estendendo, quindi, le responsabilità del fallimento tecnico al di là delle competenze dell’allenatore a qualche dirigente e a qualche scrivania.
Le statistiche del Pordenone evidenziano una resa importante che colloca la squadra friulana al secondo posto sia per gol fatti che per quelli subiti: i primi (29) sono solo due in meno di quelli dell’LR Vicenza, mentre il bilancio è migliore per le reti al passivo (12 contro 16). La sostanziale equivalenza fra le due squadre si rispecchia anche nelle vittorie stagionali (10 per i vicentini, 9 per i friulani) e nelle sconfitte (rispettivamente 5 e 4).
Nella rosa pordenonese manca un bomber ma la lacuna è compensata dalla buona vena di tre giocatori: Pinato con 5 centri e, con 4 a testa, Candellone, Dubigkas e il difensore centrale Ajeti. Il resto della rosa è completo e, in difesa, è anche arrivato a fine settembre un rinforzo importante, l’ex biancorosso Matteo Bruscagin a costo zero perché svincolato.