È durato solo una giornata il primo posto in classifica dell’LR Vicenza ma il testa-a-testa con il Pordenone ha confermato quanto già avevano detto le statistiche e l’andamento in campionato e cioè che le due squadre si equivalgono in pregi e difetti e si collocano meritatamente fra le aspiranti alla promozione diretta.
La diciottesima e penultima giornata del girone di Andata ha anche fatto presente che veneti e friulani non sono gli unici pretendenti alla vittoria del campionato, perché la Feralpi Salò e la Pro Sesto (che sono le attuali capolista) e il Lecco hanno dimostrato per quasi metà del calendario di meritare un ruolo da protagoniste alla pari con LR Vicenza e Pordenone.
In cima alla graduatoria si è creato il gruppo di queste cinque squadre che ha un vantaggio che va dai sei ai quattro punti sulla sesta (la Pro Patria) e, quindi, bisogna prendere atto di questa gerarchia, che non è certo definitiva ma può dare una fondata impronta a quello che potrebbe essere il prosieguo del campionato.
Pordenone e LR Vicenza squadre gemelle o quasi
Pordenone e LR Vicenza si assomigliano molto, ancor di più ora che sulla panchina vicentina c’è un allenatore che ha un concetto di gioco e di agonismo analogo a quello del collega Di Carlo. L’avvento di Modesto ha, infatti, reso più pragmatico l’atteggiamento in campo dei biancorossi, più consono alla realtà tecnico-tattica del girone e più adeguato alle effettive potenzialità dei giocatori.
Come si è visto anche nel corso della partita, le due squadre – pur non essendo fotocopie l’una dell’altra – sono, sotto molti aspetti, simili. Non nel modulo, visto che Di Carlo adotta il 4-3-3 e Modesto il 3-4-2-1 e, quindi hanno sostanziali differenze, numerica nel reparto difensivo e tattica nell’utilizzo dei centrocampisti esterni ma, piuttosto nel modo di giocare, improntato per entrambe su agonismo e pragmatismo.
Per tutte e due non è stato sempre questo il profilo messo in campo, com’è dimostrato dalla discontinuità fin qui registrata. Il Pordenone, ad esempio, fino alla 14.ma giornata aveva incassato appena 6 gol e ne aveva messi a segno 25, mentre, nelle ultime quattro, sono state ben 8 le reti al passivo e solo 6 quelle all’attivo. Un bel passo indietro sotto tutti e due i profili.
Al contrario, il rendimento dell’LR Vicenza è stato scadente fino al 12.mo turno con 21 centri all’attivo (metà dei quali in due sole partite) e 15 palloni entrati nella propria porta, passando poi repentinamente, nelle successive sei gare, a segnarne 12 gol subendone appena 3.
Questi dati indicano che Di Carlo e Modesto devono lavorare sui propri giocatori per dare equilibrio al rendimento, anche se questo risultato lo potrebbe dare il calciomercato di gennaio con qualche innesto mirato ad apportare la crescita necessaria per puntare senza più alti e bassi all’obbiettivo finale.
Analisi di un pareggio
Bisogna, prima di tutto, tener ben presente che Modesto ha dovuto fare i conti con un pacchetto di assenze a centrocampo, che lo ha costretto a utilizzare i pochi uomini a disposizione. Ciò non ostante, non è sembrato molto indovinato riproporre Giacomelli in questa occasione, giocatore che ormai non riesce più a dare il contributo tecnico che lo ha contraddistinto nei molti campionati in biancorosso. Meglio sarebbe stato schierare subito Stoppa e portare all’esterno (dove poi comunque è finito) Dalmonte. Anche sull’impiego di quest’ultimo con compiti sempre più spesso difensivi ci sarebbe da ragionare, sia perché il giocatore rende ben di più in funzione offensiva sia perché è stato spesso risolutivo a ridosso dell’area avversaria.
A Pordenone un passo indietro lo ha fatto la difesa, soprattutto nelle occasioni dei due gol subiti, che sono da addebitare a errori di piazzamento e a mancanza di concentrazione. In attacco, invece, solita prestazione super di Ferrari nella duplice veste di suggeritore e di goleador. Bravi tutti, comunque, a reagire due volte al risultato negativo e a rimontare.