L’LR Vicenza perde anche a Busto Arsizio sul campo della corazzata Pro Patria e, improvvisamente, esplode tutto: la squadra non c’è più, l’allenatore non sa che pesci pigliare, il patron esterna sui social scaricando tutte le responsabilità sui giocatori, cercando un apparentamento con i tifosi e prospettando una exit strategy.
Tutto ciò si contestualizza in un campionato talmente mediocre (certi risultati sono ai limiti del sospetto, per chi ama le dietrologie) che consente ancora, a un terzo dall’epilogo, ogni soluzione nella corsa alla vittoria del girone, che è un traguardo alla portata di chiunque sappia solamente dare un po’ di continuità al proprio rendimento.
Rosso lascia? Gli scenari
Chiariamo subito che non è così semplice mollare tutto, come ha prospettato RR, perché ci sono impegni sportivi e civilistici che zavorrano questa possibilità e, comunque, ci sarebbe un prezzo da pagare.
L’opzione più semplice è quella della cessione della società. L’LR Vicenza è una s.p.a. e la quota di maggioranza (attorno al 10%) è di proprietà di OTB, la holding della famiglia Rosso che controlla anche le imprese del settore confezioni. Il rimanente è frazionato fra una decina di soci di minoranza. OTB potrebbe vendere tutta o almeno il 51% delle sue azioni ai soci di minoranza (che potrebbero avere un diritto di prelazione) o a un terzo, che potrebbe essere un fondo d’investimento anche se manca la leva stadio dopo la recente apertura del Comune a manifestazioni d’interesse per una convenzione triennale. La cessione assicurerebbe continuità di gestione (ma con quali obbiettivi e con quante risorse?) e comporterebbe solo il cambio di proprietà.
Un altro scenario, molto improbabile, è che l’LR Vicenza non iscriva la prima squadra al prossimo campionato o la iscriva a un campionato del Settore Dilettanti, o, ancora, si limiti a proseguire l’attività sportiva con il solo Settore Giovanile. La terza possibilità, infine, è che la società sia sciolta e liquidata e, insomma, chiuda i battenti.
In tutti i casi la società dovrebbe far fronte a tutti gli impegni contrattuali assunti verso giocatori, tecnici, personale amministrativo e fornitori, a quelli fiscali e contributivi e, in ambito sportivo, alle incombenze verso Federazione, Lega e altre società. Sarebbe un percorso complicatissimo e oneroso ma, se uno proprio vuole, percorribile.
L’ipotesi migliore sarebbe l’avvento di una nuova proprietà con tutte le incognite legate alla figura del successore. Molto difficilmente un acquirente sarebbe vicentino, come si è visto cinque anni quando nessun esponente dell’imprenditoria e della finanza locale si è presentato a rilevare dal fallimento il Vicenza Calcio. Non credo che ci sarebbe il rischio di incorrere nuovamente in personaggi alla Sanfilippo perché la società è sana e non ha debiti e, per di più, si può immaginare che OTB non la regalerebbe. Però potrebbe subentrare un proprietario che non abbia obbiettivi prestigiosi e quindi, non faccia chissà quali investimenti.
C’è un campionato da concludere nel migliore dei modi possibili
L’LR Vicenza di questa stagione è una squadra con dei limiti tecnici, di qualità, di personalità e di organico. È, comunque, una squadra che ha la possibilità, se non di vincere il campionato, almeno di ottenere un piazzamento nella griglia dei play off.
Oggi come oggi l’impressione è che si sia perso il filo sia nell’area tecnica che in quella amministrativa. Nessuno sa cosa fare e, forse, nemmeno è in grado di dare spiegazioni di quanto sta accadendo. Il rendimento così vistosamente discontinuo della squadra sia nel campionato che, addirittura, nei 90’ è non è spiegabile solo con problemi tecnici, che pur ci sono, e, infatti, Sagramola e Rosso hanno negli ultimi giorni additato dei deficit psicologici e di personalità dei giocatori.
Si comincia a parlare di demotivazioni economiche, anche se sembra strano che una società che si vanta di aver fatto grossi investimenti si perda poi dietro a qualche premio partita o a qualche bonus. Nello sport capita che una squadra soffra collettivamente e improvvisamente di una perdita di identità e di rendimento, ma, nel caso dell’LR Vicenza, la svolta è stata talmente clamorosa e inspiegabile da rendere davvero eccezionale l’accaduto.