L’LR Vicenza resta in corsa per la promozione diretta grazie ai tre punti conquistati a Vercelli, che lo mantengono a -4 dalla coppia di testa Pro Sesto-Feralpi Salò e, quindi, consolidano la possibilità di partecipare alla volata finale con obbiettivo il primo posto e la promozione diretta.
Il Lane ha battuto la Pro Vercelli a modo suo e cioè imponendo la propria supremazia offensiva per una decina di minuti della ripresa e grazie alle giocate dei suoi attaccanti. Anche stavolta, insomma, la gestione della gara da parte dei biancorossi non ha coperto tutti i 90’ ma solo una porzione del secondo tempo. Nel primo, infatti, si è visto un sostanziale equilibrio fra le due squadre e il risultato in parità all’intervallo era rappresentativo di questa equivalenza.
Nella ripresa c’è stato il rush biancorosso che, curiosamente, è partito proprio nel miglior momento della Pro, tornata in campo molto motivata e aggressiva. Il gol di Stoppa, ben confezionato ma propiziato da un involontario assist d’oro del difensore avversario, ha stroncato le velleità dei giocatori in maglia bianca e li ha insospettabilmente frastornati al punto da incassare altre due reti nei successivi dieci minuti. Merito senz’altro degli attaccanti di Modesto (da sottolineare il ruolo di Della Morte e Dalmonte in veste di assist men) ma un certo peso l’ha avuto senz’altro il reparto difensivo di casa che, non per caso evidentemente, è il secondo peggiore del campionato proprio nelle partite interne.
Sul 3-0 l’LR Vicenza ha ragionevolmente rallentato, anche perché molti giocatori pagavano le ruggini della partita infrasettimanale di Coppa Italia, e l’iniziativa è tornata alla squadra sette volte campione d’Italia che (e bisogna darle merito di ciò) non si è adeguata al passivo presso che irrecuperabile ma ha dato vita a una mezzora finale di grande intensità ma non condita della necessaria concretezza. La Pro Vercelli ha costruito alcune importanti occasioni da gol ma ha messo il pallone in rete una sola volta e, anzi, ha pure incamerato nel recupero finale il terzo centro di Ferrari, che ha sigillato il punteggio sul 4-1.
Un Vicenza a corrente alternata non basta a vincere il campionato e rischia nei playoff
Ho sottolineato più volte, ma è inevitabile ripeterlo visto che le cose non cambiano, che l’LR Vicenza 2022-2023 non ha fra le sue qualità top la continuità di rendimento sia all’interno della stessa partita che nello sviluppo del campionato.
Come è successo a Vercelli, la squadra allenata da Francesco Modesto non riesce ad essere splendida e incontenibile né per tutti i 90’ né per una serie estesa di partite. All’interno della stessa gara alterna, infatti, grandi giocate (che sono frutto – teniamolo ben presente – della qualità di alcuni giocatori) a pause e deconcentrazioni spesso esiziali. E, nell’arco della stagione, si sono succedute sequenze pessime ad altre brillanti e si son visti spesso in campo, anche a distanza di pochi giorni, due Vicenza nemmeno parenti nel rendimento.
Qual è la spiegazione tecnica di questo fattore discontinuità? È la dipendenza dal rendimento dei giocatori collegata alla mancanza di un gioco di squadra. Non si può dire, infatti, che l’LR Vicenza abbia quest’anno un’identità tattica e agonistica di base, mentre è evidente (ed inevitabile) che esiste una dipendenza dalla “giornata” degli attaccanti, dalla lucidità dei centrocampisti e dalla reattività dei difensori.
Quando una o più di queste componenti non funziona, non c’è un gioco tipico a cui appoggiarsi e gli avversari più accorti ne approfittano. Spesso basta che giri l’attacco per ovviare alle carenze degli altri reparti, infatti le punte sono tutte di qualità e vantano doti tecniche diverse l’una dall’altra in grado di assicurare plurime soluzioni offensive.
Il timore, però, è che non basti questo copione per vincere il campionato e, ancor di più, per centrare la promozione nella complessa articolazione dei playoff. Ci vorrebbe sempre il Vicenza dell’Allianz Stadium.