Il problema è questo: i giocatori professionisti tesserati dall’LR Vicenza per la stagione 2022-2023 sono una trentina ma il Regolamento consente di inserirne solo ventiquattro nella “Lista Calciatori Professionisti”, quelli cioè che si possono utilizzare in campionato. In sovrannumero (e quindi senza entrare nella “Lista” come venticinquesimo) le società potranno utilizzare un solo giocatore nato dopo il 1° gennaio 2003. Al momento in biancorosso ci sono quattro calciatori con questo requisito anagrafico: il portiere Nicolas Gerardi (febbraio 2003), il difensore Thomas Sandon (luglio 2003), l’ala Tjas Begic (giugno 2003) e l’attaccante Tommaso Mancini (luglio 2004).
La sintesi è che, pur potendo teoricamente tesserare quanti giocatori vuole, la società ne può utilizzare al massimo venticinque nel campionato di Lega Pro 2022-2023 e i “fuori-Lista” deve retribuirli e allenarli senza poterli far scendere in campo.
Calciomercato dell'LR Vicenza: prima di acquistare bisogna cedere
E, allora, è questo il problema che sta condizionando il calciomercato biancorosso: prima di acquistare, bisogna cedere. Ci sono, infatti, in squadra alcuni giocatori, che non rientrano nel progetto tecnico per la prossima stagione e che hanno uno stipendio oneroso, che andrebbero assolutamente ceduti. Sono Samuele Longo (retribuzione annuale: 518.752 euro), Anthony Taugoudeau (331.760), Lamin Jallow (compenso in linea con quello di Longo) e Riccardo Brosco (102.544). Questi quattro giocatori hanno ancora un anno di contratto. Ci sono poi Federico Proia (380.016) e Sebastien De Maio (anche per lui contratto da mezzo milione), che vanno in scadenza nel 2024.
Complessivamente si tratta di un costo di due milioni di euro che è incongruo per un campionato di Lega Pro, a maggior ragione per pagare dei giocatori che non rientrano nei piani tecnici.
Per smuovere il calciomercato del Vicenza, bisogna per forza di cose cedere questi sei giocatori o risolvere i loro contratti. Ma non è proprio così facile perché sono reduci da un’annata deludente: Taugoudeau è finito fuori rosa a gennaio, Longo non ha trovato spazio nemmeno nel Modena il Lega Pro, Jallow ha giocato poco nel Fehérvar in Ungheria, Proia non ha avuto successo nel Brescia, Brosco è stato protagonista negativo della retrocessione come De Maio. Quanto mercato possono avere?
Una rosa già con tanti nomi
Anche ammesso che si riesca a smaltirli, in rosa restano comunque parecchi nomi. Ci sono tre portieri (Grandi, Confente e Gerardi), nessuno dei quali, l’anno scorso, era considerato all’altezza. Emblematico del caos tecnico vigente nel campionato precedente è il caso di Grandi, relegato nel ruolo di portiere di riserva per ben due volte in pochi mesi.
I difensori a disposizione sono sette: Cappelletti (a cui è stato appena rinnovato il contratto), Padella, Pasini, Ierardi più i giovani Sandon, Fantoni e Rossi. Se – come sembra – il Vicenza di Baldini giocherà con la difesa a tre, potrebbe servire un centrale mancino. Nel caso, invece, che il modulo fosse a quattro, non ci sono in rosa due terzini esterni di ruolo.
Il perno del centrocampo dovrebbe essere il neoacquisto Cataldi, pupillo dell’allenatore, che se l’è portato dietro dal Catania (ha contribuito alla scelta il fatto che fosse svincolato?). Altri uomini per la fascia di metà campo sono Greco, Zonta e Zarpellon per i ruoli centrali e Dalmonte, Giacomelli e Vandeputte per quelli esterni. Per un campionato di Lega Pro ce ne sarebbe abbastanza, non solo in numero ma anche in qualità.
Attacco. È stato il buco nero dello scorso campionato: Diaw una grossa delusione, Meggiorini non più in grado di reggere l’impegno, Teodorczyck un acquisto sbagliato, Mancini mai all’altezza. Per innervare il reparto si è preso Alex Rolfini, miglior marcatore del Girone B della Lega Pro. È stato definito immediatamente bomber, senza andare a controllare i rendimenti in carriera (che, salvo l’anno scorso, sono stati piuttosto parsimoniosi in zona gol) o senza chiedersi come mai abbia cambiato squadra ogni stagione. Questo attaccante è, quindi, una scommessa e si può solo sperare che ad Ancona si sia definitivamente sbloccato.
Altri arrivi sono quelli del ventunenne attaccante pluriruolo Enrico Oviszach, scuola Udinese e l’anno scorso in D nella Polisportiva Santa Maria, e dell’ala sinistra Tjas Begic, diciannove anni, prelevato dalla squadra slovena del Celje. Entrambi si possono considerare solo delle promesse, giocatori di prospettiva, niente di più. E quindi l’attacco va rinforzato vieppiù, anche se restasse Tommaso Mancini.
L'LR Vicenza, insomma, ad una settimana dal raduno va considerato come un cantiere, un work in progress. Non c’è da preoccuparsi se non di aver perso un mese di calciomercato nell’attesa di conoscere la destinazione nella prossima stagione. Ormai quasi tutti cominciano l’attività con una rosa ancora precaria e, in Lega Pro, c’è anche meno fretta perché il campionato inizia a fine agosto. Per cominciare con il piede giusto c’è ancora qualche giorno a disposizione.
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