La prima vittoria in trasferta dell’LR Vicenza raddrizza la classifica dei biancorossi, prima non consona alle aspettative e a certi proclami estivi. L’1-0 conquistato all’ultimo respiro a Seregno, campo della neopromossa e finora rivelazione Sangiuliano City, porta la squadra di Baldini a quota 17 in compagnia di Novara, Padova e Pordenone, compattando alcune delle pronosticate protagoniste del campionato a due punti di distacco dall’altro top team Feralpi Salò e dal Renate che, con il capolista Lecco, sono le intruse nella testa del girone.
Il primo posto dista quindi solo tre lunghezze e, nello stesso margine ma più indietro, stazionano sei squadre: Arzignano (16), Sangiuliano e Pro Patria (15), Pergolettese Pro Vercelli e Pro Sesto (14). Nell’arco di sei punti, insomma, c’è più di metà delle contendenti (tredici su venti) e questo dato identifica un equilibrio allargato ben oltre il gruppo delle potenziali aspiranti al primo posto e che, alla boa del primo quarto di calendario, ha impedito la formazione di una gerarchia del campionato.
Il Lecco è al primo posto grazie a una buona difesa che, al netto del poker incassato al Menti, ha appena sei gol al passivo nelle altre nove partite e cioè appena uno in più del Pordenone, la squadra meno battuta del girone, e tanti quanti la Feralpi Salò. La squadra lombarda è imbattuta dalla quarta giornata (con il nuovo allenatore Foschi che ha sostituito Tacchinardi) e, nelle ultime sei, ha infilato una serie positiva di ben cinque successi e un pareggio. Anche per i gol segnati il Lecco è fra le migliori: sono 15 i centri, terzo miglior attacco del girone.
Il Renate si può permettere la seconda posizione perché è la squadra con meno sconfitte. Ha perso, infatti, solo alla prima giornata ed è poi riuscito ad arrivare indenne alla decima con un bottino di cinque vittorie e quattro pareggi. Una continuità di questo tipo è rara, soprattutto per un team che non ha punti di rendimento rilevanti, e fotografa una aurea mediocritas più che sufficiente per primeggiare in questo campionato.
Nessuna delle cinque concorrenti alla promozione è in testa alla classifica
Il quintetto Feralpi, Novara, Pordenone, Padova e LR Vicenza si deve accontentare di posizionarsi a ridosso dei primi posti ed è una circostanza davvero strana che nemmeno una di esse, smentendo i vaticini estivi, stia dove tutti pensavano che sarebbe stato appropriato trovarle e cioè in testa.
Il dato negativo che le accomuna nelle statistiche è quello di aver tutte subìto tre sconfitte, che, per chi punta alla promozione, non sono poche in dieci match. La Feralpi è la squadra che ha collezionato finora più vittorie (6, come il Lecco) ma ha trovato tre inattesi stop contro outsider: addirittura due in casa (Pro Patria e Pro Vercelli) e la terza nella trasferta ad Arzignano. Negli scontri con le altre grandi, ha pareggiato a Padova e vinto a Pordenone.
Il Novara era partito bene con tre vittorie e due pareggi ma è poi incappato in un tris di sconfitte consecutive, da cui si è ripreso solo nell’ultima giornata in cui ha ottenuto il terzo successo fuori casa battendo il Padova. Quest’ultimo aveva, a sua volta, cominciato bene perché, dopo la sconfitta iniziale a Vercelli, si era lanciato con quattro vittorie di fila ma poi ha dovuto ripiegare in una sequenza di cinque match di ben altro livello, a cominciare dal 5-0 in casa della Pergolettese. I padovani hanno già affrontato quasi tutte le big: hanno vinto con l’LR Vicenza, a Trieste e a Pordenone, hanno pareggiato con la Feralpi e perso solo con il Novara ma in casa.
Il Pordenone ha la miglior difesa del campionato (cinque gol incassati in dieci partite) ma è la peggiore del gruppo delle presunte migliori quanto a reti all’attivo (11). Alla squadra di Mimmo Di Carlo manca la continuità tanto che, nelle ultime quattro giornate, ha alternato vittorie e sconfitte. Solo nei primi quattro turni aveva centrato una miniserie positiva. Negli scontri diretti ha vinto a Trieste, perso in casa con il Padova e con la Feralpi.
Dell’LR Vicenza, infine, si deve sottolineare il rendimento insufficiente in trasferta, appena rimediato grazie alla vittoria con il Sangiuliano. Il dato vistoso delle statistiche è quello dei 19 gol all’attivo, che, però, va revisionato in funzione dei dieci segnati in due sole partite, al netto dei quali la media cala a poco più di uno. I biancorossi se la sono vista solo con due delle concorrenti al primo posto ed hanno perso sia a Padova che a Novara.
Lecco e Renate saranno ridimensionate ma la nuova Numero Uno ancora non si vede
Da questa analisi non risulta alcun identikit di squadra ammazza campionato. Ci sono ancora tre quarti di partite da giocare e, quindi, c’è tutto il margine per cambiare l’attuale assetto della classifica. Alla lunga è probabile che Lecco e Renate saranno ridimensionate e che, dal quintetto oggi posizionato a ridosso della testa della classifica, emergerà una o più di una squadra che ripeta l’andamento del Padova nello scorso campionato. Deve necessariamente crescere il loro rendimento, deve affermarsi la loro qualità tecnica e tattica, deve definirsi una buona volta una continuità da cui non si può prescindere.
L’LR Vicenza si sta adattando al campionato in cui si era inserita con un po’ di supponenza e di velleitarismo, rimediando brutte figure. Da quando le pretese di sviluppare un modulo da Champions League si sono realisticamente rimodulate e si è entrati nello spirito della Serie C, soprattutto di una C così livellata verso il basso, si è vista qualche discreta prestazione e la capacità di sintonizzarsi su un pragmatico rendimento che è la base per costruire una promozione.
Ora serve un upgrade definitivo nella stabilizzazione del modulo e della formazione tipo, nella crescita di alcuni giocatori che non hanno ancora dato quanto ci si aspettava e nella gestione della partita che non è sempre puntuale.