Che sia Serie B o Lega Pro, comunque il prossimo campionato sarà molto impegnativo per il Vicenza. Nel primo caso l’obbiettivo sarebbe di far meglio del precedente (e non è che ci voglia molto), nel secondo invece c’è un solo risultato a disposizione ed è la vittoria del girone.
Paradossalmente, sembra meno difficile fare un buon campionato fra i Cadetti che arrivare primi in Serie C anche se la prossima B si presenta per molti aspetti assai impegnativa.
La Serie B 2022-2023 sarà molto più competitiva di quella precedente
La composizione del girone di Serie B 2022-2023 fa prevedere che la competitività sarà più forte rispetto al campionato precedente perché il gruppo delle candidate alla promozione si è allargato. Ci sono, prima di tutto, le tre retrocesse dalla A, avvantaggiate dall’iniquo “paracadute”, che fornisce un cospicuo extra budget da investire nel calciomercato. Cagliari, Genoa e Venezia sono squadre che rappresentano capoluoghi di regione e, le prime due, hanno una storica presenza in Serie A. Per tutti questi motivi è certo che saranno fra le favorite al salto di categoria e fra le protagoniste del campionato.
Altri due club che potrebbero inserirsi fra le concorrenti alla promozione sono due neopromossi, Bari e Palermo. Non è frequente che squadre che provengono dalla Serie C si propongano subito nella élite della Cadetteria ma queste due hanno i mezzi per farlo. Il Bari, che ha vinto il proprio girone con tre giornate di anticipo, è di proprietà di De Laurentiis, presidente del Napoli, che, dopo il fallimento del 2018, lo ha riportato in soli quattro anni in B. Ha una storia calcistica importante improntata da trenta campionati in A.
Anche il Palermo è risalito dalla Serie D dopo che la storica società era fallita nel 2019. Eredità raccolta da un club fondato da due imprenditori locali (quello che non è successo a Vicenza), che stanno per cedere la maggioranza al City Group dello sceicco Mansour che controlla il Manchester City. La nuova proprietà avrà senz’altro l’obbiettivo di (e i mezzi per) puntare alla A al più presto.
Altrettanto motivate a lottare per la promozione saranno Parma, Pisa, Brescia e Benevento, che non sono riuscite a centrare l’obbiettivo nel campionato scorso ma è certo che ci riproveranno nel prossimo. Le prime due hanno proprietà straniere (statunitense il Parma, anglo-americano il Pisa) che, quindi, hanno una idea più business del calcio rispetto ai proprietari italiani di provincia.
Ma attenzione al Como che è stato acquistato da una società inglese controllata da due fratelli indonesiani che hanno un patrimonio di 45,5 miliardi di dollari (tanto per farsi un’idea, quello di Renzo Rosso è di 2,9 miliardi) e che, quindi, hanno una stratosferica capacità di investimento.
Anche la SPAL ha una proprietà americana, guidata dall’avvocato Tacopina, che però non ha dato finora l’impressione di svenarsi e, quindi, la squadra ferrarese è più collocabile nella seconda fascia del campionato insieme con Ascoli, Frosinone, Perugia e Ternana.
Difficile prevedere il ruolo che avranno il Cittadella e le neopromosse Modena e Sudtirol. La società padovana ha un equilibrio gestionale che le consente di puntare ai play off pur con un budget contenuto, quella emiliana potrebbe accontentarsi di un campionato di ambientamento e il Sudtirol potrebbe essere la sorpresa del girone.
Quali, infine, potrebbero essere le candidate a lottare per la salvezza? Sicuramente il Cosenza e la Reggina.
Lega Pro. Il Girone A con poche favorite
La composizione del Girone A di Lega Pro non è ancora ufficiale, anche se – in linea di massima – è già prevedibile. Le variabili sono legate al Vicenza, in attesa di sapere che fine farà la Reggina, e alla Triestina, che sembra in difficoltà ad iscriversi a causa dei problemi della proprietà.
Se entrambe dovessero essere in organico, sarebbero due sicure candidate alla promozione. Altri nomi in vista sono quelli del Padova (a meno che, dopo la seconda mancata promozione, non subisca un ridimensionamento) e delle retrocesse Pordenone e Alessandria.
Forse fra le pretendenti alla B potrebbero entrare anche la Feralpi Salò, che ha una solida proprietà e ci sta provando da qualche anno, e il Mantova (il cui socio di maggioranza è Maurizio Setti, presidente dell’Hellas Verona) il cui obbiettivo sarà riscattarsi dal deludente campionato precedente.
Il resto del Girone A non mette in lizza molto altro, tranne magari la Juventus Under 23 (che, in ogni caso, non gioca mai per la promozione) e il Trento (dopo un anno di ambientamento), che potrebbero figurare fra le squadre di seconda fascia.
Ma quello di C è un campionato difficilissimo, in cui non basta avere uno squadrone per assicurarsi una delle tre promozioni dirette e, tanto meno, per aggiudicarsi l’unica rimanente passando per i play off. È presto per dirlo ma, nel Girone A, la concorrenza non sembra così agguerrita.
Rettifica
Nel precedente Biancorosso, a proposito dell’incontro fra Rosso e i tifosi, ho scritto: “dai resoconti non risulta che siano state porte da RR le pretese scuse per il dito medio e il “pezzenti” seguiti alla contestazione della maglia Icon”. Non ero presente e questo mi era stato riferito da più fonti affidabili. Sembra, invece, che le scuse ci siano state e quindi, doverosamente, rettifico.