L’Lr Vicenza ha giocato l’ultima partita trentadue giorni fa: il 12 dicembre dell’anno scorso è stato sconfitto per 1-0 allo Stadio Menti dal Como. Avrebbe dovuto tornare in campo otto giorni dopo, lunedì 20 dicembre, a Lecce ma la gara è stata rinviata dalla Lega di Serie B in ossequio a una disposizione della ASL della città pugliese che, di fatto, impediva alla squadra di casa di giocare a causa della presenza di due giocatori contagiati nelle sue file.
La gara era rinviata a giovedì 13 gennaio 2022, ma ne era per la seconda volta disposto il rinvio dalla Lega perché l’Lr Vicenza aveva fatto richiesta in tal senso adducendo un provvedimento della ULSS del tutto analogo a quello assunto dalla ASL pugliese. Il carico di contagiati per la squadra biancorossa, però, era ben più pesante, undici a fronte della coppia del Lecce in occasione del primo stop.
Nel frattempo, è successo di tutto: gli ultimi due turni del 2021, in calendario il 26 e il 29 dicembre, sono stati rinviati in seguito all’aggravarsi della situazione pandemica e spostati di due settimane e cioè alla ripresa dell’attività agonistica, inizialmente fissata per la prima metà di gennaio. È stato, in conseguenza, riscritto il calendario del Girone di Ritorno che, nella nuova formulazione, riserva alle squadre più impegni a cadenze ravvicinate, soprattutto nei primi due mesi di attività.
Il 3 gennaio, poi, si è aperta la sessione invernale del calciomercato, destinata a chiudersi il 31 dello stesso mese. Dopo i primi dieci giorni di trattative non si sono registrati spostamenti clamorosi, ma è ancora presto.
Il Lane è stato flagellato dai contagi, una delle squadre più colpite del campionato. Il profilo anomalo della situazione sta nel fatto che un gran numero di giocatori vicentini ha preso il Covid durante il periodo di sosta, quando cioè non erano previsti allenamenti, ricominciati il 2 gennaio.
La società ha mantenuto uno stretto riserbo e non ha mai comunicato i nomi dei contagiati né il decorso dei loro contagi. Non si sa, quindi, quali giocatori – fra titolari e riserve – siano stati costretti all’isolamento fiduciario in quarantena o se fossero o meno asintomatici. Il quadro sanitario è comunque pesante perché il Covid ha coinvolto la maggior parte dei biancorossi oltre a numerosi componenti dello staff tecnico.
Sotto questo profilo il nuovo rinvio della partita a Lecce è senz’altro provvidenziale perché si può immaginare che, in ogni caso, molti dei convocati per la trasferta non sarebbero stati certamente in forma smagliante. Un’altra preoccupante incognita è il livello della condizione dei giocatori, che non scendono in campo da un mese e hanno potuto fare ben pochi allenamenti, per di più in una fase di carico come l’attuale, tipica del dopo sosta.
Il calcio mercato vicentino, dopo una decina di giorni dalla apertura, si è sviluppato solo in entrata con l’ingaggio di quattro giocatori, tre dei quali arrivati a titolo di prestito fino al termine della stagione e, uno, con contratto scadente il 30 giugno 2022 (dopo la chiusura di questo articolo è stato annunciato il quinto acquisto, questa volta a titolo definitivo, quello di Sebastien De Maio, ndr). Queste formule con scadenza a breve sembrano le uniche possibili a causa della precaria situazione in classifica dell’Lr Vicenza, a rischio di retrocessione. Non è certo, infatti, né logico né economico fare contratti di prestazione sportiva a calciatori di categoria oltre i prossimi sei mesi.
Le scelte del direttore sportivo Federico Balzaretti e del direttore tecnico Francesco Vallone, delegati al mercato, hanno per ora portato in biancorosso un centravanti, un attaccante multiruolo, un esterno mancino e un terzino sinistro (oltre a l difensore centrale De Maio, ndr).
I nuovi arrivati hanno in comune di essere tutti stranieri e non giovanissimi. Non sono delle prime scelte, infatti hanno poche presenze nella prima metà della stagione e, quindi, bisognerà vedere di quanto tempo avranno bisogno per entrare in condizione. Quanto ai ruoli, qualche perplessità ci può stare: attaccanti ce ne sono già parecchi in squadra, sia centrali che fungibili, e del resto anche gli esterni offensivi certo non mancano. Tre su quattro dei nuovi sembrano dei doppioni e il loro ingaggio si può spiegare solo nella prospettiva che siano ceduti i loro omologhi già presenti nella rosa.
Certo è che questi giocatori, arrivati da pochi giorni, dovranno rendersi disponibili praticamente da subito sia per surrogare i compagni contagiati sia per innervare una squadra che, nelle precedenti diciassette partite, si è dimostrata lacunosa e poco competitiva.
Si era detto che, per rincorrere la salvezza, la conditio sine qua non sarebbe stata l’innesto di uomini con tre caratteristiche: qualità, pronti a giocare e motivati. Sulla motivazione staremo a vedere ma la posizione contrattuale a termine breve dei nuovi (anche se modulata con clausole di opzione, riscatto e prolungamento) non sembra un grande incentivo.
Se siano, anche, giocatori in grado di far crescere il livello qualitativo del gruppo, lo si potrà capire solo dal riscontro del campo, ma si può dire che – basandosi solo sui precedenti in carriera – non sembrano dei fuoriclasse. Già in condizione campionato? Questo è difficile, perché hanno poco minutaggio nelle squadre di provenienza e, comunque, almeno per entrare in sintonia con i compagni, un mesetto e qualche partita servono sempre.
Quello che incuriosisce è il mercato in uscita dell’Lr Vicenza. Chi andrà via? Per forza più di uno, anche perché il regolamento impone dei limiti negli organici e gli esuberi vanno mesi fuori rosa. Per ora non si è parlato di risoluzioni contrattuali ma è probabile che questa sarà la modalità dell’addio per alcuni dei più anziani che, fra l’altro, sono quelli con gli ingaggi più alti.