Il Vicenza costruisce con la tattica la vittoria sulla Ternana e quindi il merito del successo va ascritto all’allenatore Cristian Brocchi. Nel primo tempo l’assetto biancorosso prevede, da un lato, la squadra corta e arretrata per chiudere gli spazi di manovra alla più tecnica avversaria e, dall’altro, occasionali ripartenze per sfruttare la velocità di Diaw e Dalmonte contro una difesa poco protetta e piuttosto lenta.
La scelta di Brocchi funziona alla perfezione: i rossoverdi si incaponiscono, anche per tipologia di gioco, in leziosi palleggi e eleganti quanto inutili uno-due per cercare di superare il presidio a tutta metà campo ben orchestrato dalla squadra di casa. Ne guadagnano solo un maggiore possesso-palla (sessanta-quaranta) ma non quel che più conta e cioè pericolosità nei sedici metri del Lane, in cui entrano raramente e in modo assolutamente contenibile. A Lucarelli, è vero, mancano otto titolari e Donnarumma, miglior realizzatore della Ternana, è reduce da contagio e parte dalla panchina. Quanto ad assenze il Vicenza sta un po’ meglio e, soprattutto, recupera Diaw a cui è stata abbuonata l’ultima delle tre giornate di squalifica. Ed è proprio l’attaccante italo-senegalese il grimaldello che scassina la porta umbra: in perfetta tempestività la sua entrata sul secondo palo che, al settimo minuto, porta il Lane in vantaggio e, venti minuti esatti dopo, tempestivo e preciso il suo tiro da centro area che vale il raddoppio. Riconosciuti i meriti a Diaw, è onesto anche riconoscere che, in entrambe le occasioni, la difesa della Ternana è sembrata … quella del Vicenza per errori individuali e di marcatura. Perfetto il Lane anche nella gestione successiva al 2-0, in cui è stato ancor più facile controllare gli avversari che, per altro, non hanno messo in atto la possibile reazione alzando il ritmo delle loro giocate. Un po’ estemporaneo è così arrivato il 3-0, firmato da Teodorczyk nel finale con vistosa collaborazione della difesa ospite. Per il polacco è il primo centro stagionale e in biancorosso.
Quando si va negli spogliatoi sul 3-0, la scelta per il secondo tempo può essere una sola: gestire il vantaggio. Ed è ciò che Brocchi chiede ai suoi lasciando volutamente l’iniziativa alla Ternana che, per altro, non riesce ad approfittarne. Sempre superiore nel possesso, la squadra umbra non cresce né agonisticamente né tatticamente nemmeno con i cambi (non eccezionali) disposti da Lucarelli, che ha ragione solo avvicendando al 46’ il terzino Martella con Donnarumma che, infatti, dieci minuti dopo il suo ingresso in campo riapre il risultato segnando in tap in su corta respinta di Grandi. Per tutto il resto della partita, che si è protratta fino al centounesimo minuto, la Ternana continua a sciorinare il solito tran-tran già visto nel primo tempo senza esporre a pericoli una attenta squadra biancorossa. Troppo insistito e non sempre preciso il palleggio dei rossoverdi, che quasi mai cercano di farsi strada nell’area del Lane con la palla a terra preferendo farvi spiovere una raffica di cross controllati dai difensori vicentini che, quasi sempre, prevalgono di testa. C’è, al quinto minuto del recupero finale, l’episodio del gol di Pettinari annullato per fuorigioco dopo il consulto VAR, ma, da come vanno le cose in campo, anche dopo un eventuale 3-2 sarebbe difficile arrivare a un pareggio in extremis.
I cambi effettuati nella Ripresa da Brocchi non sono (e nemmeno dovevano esserlo) incisivi. L’allenatore fa due sostituzioni ruolo su ruolo (Maggio per Bruscagin e Giacomelli per Dalmonte) e un’altra per riassettare l’attacco: era uscito, infatti, il centravanti Teodorczyk ed era stato sostituito da Boli, un esterno, e, un quarto d’ora più tardi, l’allenatore fa entrare Meggiorini al posto di Da Cruz.
Il successo con la Ternana è forse quello che sancisce la maturazione tattica del Vicenza, fondata sull’inserimento dei due mediani e dei due esterni offensivi. Ora la squadra ha una sua fisionomia e un suo gioco, certo non spettacolare ma sicuramente funzionale, e può puntare a rincorrere con nuove certezze la salvezza. Il Lane è, però, ancora soggetto ad alti e bassi e paga la minore qualità nei confronti con le squadre più forti. Ora, però, ha i mezzi tattici e agonistici per metterle in difficoltà e, se la difesa riuscisse a crescere evitando i finora immancabili errori, potrebbe arrivare la continuità necessaria per centrare punto dopo punto la permanenza in categoria.
Mancano dieci giornate alla fine del campionato e la classifica si sta orientando a una corsa a cinque per la salvezza. Sembra infatti difficile che la SPAL, sestultima, possa essere risucchiata in zona rossa in considerazione dei sei punti di vantaggio che ha sull’Alessandria. Il Lane è a -2 dal Cosenza, quartultimo, che però deve recuperare una partita ed è in vantaggio negli scontri diretti e, quindi, va sicuramente tenuto alle spalle nella classifica finale. Quattro sono i punti che lo separano dall’Alessandria (quintultima), che i biancorossi hanno battuto al Menti e che saranno l’ultimo avversario in calendario ma in trasferta.
Si era detto che un primo bilancio si sarebbe fatto dopo il terribile ciclo di partite fra metà gennaio e primi di marzo. Il Vicenza non ha molto migliorato la propria posizione in classifica perché ha risalito solo due posizioni e resta, comunque, fra le tre destinate a retrocessione diretta. Ha però interrotto la serie sciagurata di sconfitte della prima parte di campionato e, pur senza innescare un deciso cambiamento nei risultati, sta lentamente muovendo la classifica. La squadra ha razionalizzato il suo ruolo e i suoi obbiettivi ed è consapevole che dovrà guadagnarsi la permanenza in B lottando giornata per giornata contro quattro avversarie più o meno di pari livello. Non sarà certo una passeggiata.