È giusto che la Regione Veneto vada a Fratelli d’Italia, dal momento che alle ultime elezioni il partito è stato votato da un terzo degli abitanti. Questo, in sintesi, il pensiero di Luca De Carlo, senatore meloniano e coordinatore di FdI in regione, espresso in una intervista rilasciata ad Affaritaliani.it.
Di lui, ormai da diverso tempo, si parla come del papabile candidato del partito di Giorgia Meloni alla guida della Regione Veneto, con una comunicazione che lascia intendere che ciò avverrà a prescindere dalle mosse della Lega e di Zaia. Per l’attuale governatore si è parlato di possibilità di candidatura alle europee, ma anche di un possibile terzo mandato a Venezia, ammesso che la “riforma” sul tema voluta dal Carroccio vada a buon fine. In tal senso, però, gli ultimi segnali non vanno in questa direzione.
De Carlo, sempre più al centro dell’attenzione mediatica, in merito al “credito” elettorale di FdI ha detto: “Non solo perché non abbiamo la presidenza di alcuna regione del Nord, bensì perché il dato delle ultime elezioni politiche è stato chiarissimo: il 32,5% dei veneti ha votato Fratelli d’Italia. Un veneto su tre ha scelto il nostro partito. E non è affatto un caso. Interpretando il pensiero di un terzo dei veneti, Fratelli d’Italia può ambire alla guida della regione”.
E sulla sua candidatura ha aggiunto: “Io sono sempre pronto alle scelte che la nostra leader Giorgia Meloni prenderà. Abbiamo in Veneto un’ottima classe dirigente, tanti profili che possono fare il presidente. Deciderà la nostra leader Meloni e come sempre saprà prendere la decisione giusta”.
Luca De Carlo, intervistato da Alberto Maggi ha toccato anche il tema, come detto “caro” agli amici della Lega, sul terzo mandato, rimanendo dilpomatico: “Come ha affermato Meloni nella conferenza stampa di inizio anno, quando arriverà la discussione del provvedimento lo prenderemo in considerazione. In Commissione Fratelli d’Italia valuterà i pro e i contro. Tra i pro c’è il fatto che i cittadini possano scegliere a oltranza chi governa, magari bene, tra i contro la necessità del ricambio generazionale nelle istituzioni limitando la concentrazione del potere nelle mani di una sola persona. Soppeseremo le due valutazioni e prendere una decisione”, conclude De Carlo”.
Fonte: Affaritaliani