“Matteo Salvini invita i suoi uomini a esporsi a favore di Luca Zaia”, scrive oggi su La Repubblica Tommaso Ciriaco. Nelle ultime ore cresce il dibattito sulla posizione del governatore che la Lega vorrebbe alla guida della regione per un altro mandato ancora.
Come scritto da queste pagine, nelle scorse settimane, si era consumata una sorta di affossamento, o quanto medo di indebolimento, della candidatura del politico trevigiano in occasione del voto sul fine vita in Consiglio regionale: “Sostenere che sia solo ‘colpa’ dell’astensione di Anna Maria Bigon, consigliera cattolica del Pd, è riduttivo se si pensa che la Lega, a Palazzo ferro Fini, si è divisa: solo 16 leghisti su trenta hanno votato sì e due si sono astenuti“, avevamo riportato.
Il tutto, inoltre, andava e va ancora oggi letto nell’ottica delle pretese avanzate da Fratelli d’Italia, priva della guida di una regione del Nord, e che ultimamente si sono fatte ancora più insistenti: leggasi Luca De Carlo, meloniano veneto in odore di candidatura.
E la firma de La Repubblica analizza così le mosse delle ultime ore del leader del Carroccio Salvini pressa i suoi e “non ha alternative – si legge -: il pressing dei veneti è forte e il vicepremier ha bisogno del sostegno del partito in quella Regione anche in vista delle Europee. E poi, non può mostrarsi talmente irrilevante da lasciare a Giorgia Meloni anche la culla del leghismo. Chiede dunque ai suoi big di andare in tv a portare avanti le ragioni del terzo mandato.
Loro eseguono, mettendosi in scia della minaccia consegnata da Edoardo Rixi a Repubblica: il governatore uscente sarà comunque in campo, anche a costo di sfidare il meloniano Luca De Carlo. Un’offensiva che provoca uno scontro finora inedito nell’era della destra.
Sottotraccia, però, i pontieri provano almeno a rimandare la conta sull’emendamento padano presentato al Senato: l’effetto di una frantumazione sarebbe deflagrante, anche perché Movimento e Pd non parteciperanno al voto. Nel frattempo, emissari governisti fanno arrivare a Luca Zaia un messaggio: candidati alle Europee, evitiamo che il Veneto diventi la scintilla imprevista di una guerriglia che rischia di finire fuori controllo. In alternativa, ci sarebbe anche la guida del Coni. Tutto, pur di evitare il precipizio”.
Fonte: La Repubblica