Lupi in Veneto, ormai non è una notizia sporadica: è un dato di fatto che il bellissimo animale sia presente nel territorio regionale, anche in zone abitate. Fingere di non vederlo non funziona e ignorare il problema è assolutamente sbagliato. Sicuramente tra le cause della spavalderia del lupo, che si avvicina alle case sempre più spesso, c’è anche – o forse soprattutto – il comportamento sbagliato di certi umani che pensano di avere a che fare con un cane un po’ più grosso che “magari poveretto ha fame”, e pensano di offrirgli dei cibo. Nulla di più sbagliato. Come non bisogna farsi prendere dal panico e mettersi a correre. Ovviamente poi nemmeno a pensarci di scacciarlo con l’uso di armi, è vietatissimo. Il lupo è specie protetta (il declassamento da rigorosamente a semplicemente protetta non ha assolutamente aperto la caccia) e anche i dissuasori in gomma sono autorizzati solo in determinate aree e solo da parte di personale specializzato. Qual è dunque il modo corretto di comportarsi se si avvista un lupo? Viene spiegato in una brochure informativa prodotta dalla Regione Veneto.
L’assessore regionale al Territorio e alla Caccia Cristiano Corazzari l’ha presentata, ribadendo che il Veneto è ormai terra da lupi: “In particolare in queste settimane – ha spiegato – si susseguono nuovi avvistamenti in varie zone del Veneto e in Polesine dove risultano presenti due branchi lungo l’asta del fiume Po. Per questo è fondamentale che i cittadini mettano in atto comportamenti corretti nel caso di incontri con il lupo”. L’opuscolo informativo è stato predisposto in collaborazione con i Carabinieri Forestali ed è stato diffuso ai sindaci del Veneto. La brochure contiene consigli chiari e semplici, come non abbandonare rifiuti organici e cibo vicino alle case, non offrire cibo al lupo per non insegnare all’animale ad associare la presenza delle persone alla disponibilità di cibo facile, proteggere gli animali domestici, tenere il cane al guinzaglio durante passeggiate in mezzo alla natura e, in caso di avvistamenti da lontano, ovviamente, evitare di avvicinarsi e se il lupo mostra un comportamento confidente l’invito è quello di chiamare le autorità al 112.
“La brochure – ha aggiunto Corazzati – è stata inviata ai sindaci di tutto il territorio regionale, con la richiesta di darne massima diffusione”. Le attività di monitoraggio per studiare numeri e comportamenti del lupo in Veneto fanno emergere che la specie è in espansione anche nelle pianure. “Per contenere la sua discesa verso i centri urbani – ha concluso l’assessore Corazzari – è importante la collaborazione di tutti i cittadini. E per questo lancio un appello a mettere in pratica comportamenti corretti indicati dagli esperti, al fine di contrastare con più forza pericolosi atteggiamenti confidenti che portano il lupo nelle zone abitate e vicino alle case”.
L’idea è quella di trovare un punto di equilibrio tra la presenza dell’animale e quella umana, senza che si verifichino tragedie ma anche senza ricorrere necessariamente a misure drastiche: non si può pensare che la soluzione possa essere quella del finale scritto dai fratelli Grimm della fiaba di Cappuccetto Rosso (Perrault, più realista, faceva finire la favora col lupo che mangiava nonna e nipote, così da far capire che è meglio non disobbedire alla mamma).