Lupi nel vicentino, davvero una minaccia? L’associazione “Io non ho paura del Lupo” invita le istituzioni a riflettere

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lupi nel vicentino, sono davvero un problema da affrontare con gli abbattimenti?

L’associazione “Io non ho paura del lupo” ha diffuso un comunicato stampa nel quale invita a riflettere su come rapportarsi con la presenza del lupo nel proprio territorio, alla luce dell’incontro di ieri in Provincia di Vicenza sulla gestione dei lupi nel vicentino, incontro dal quale, secondo l’associazione, emerge una visione quantomeno parziale del fenomeno.

“Come Associazione fondata da abitanti di montagna – si legge nel comunicato -, impegnata da anni nella conservazione del lupo e nella promozione della coesistenza con le attività umane, riteniamo doveroso esprimere la nostra posizione in merito alle recenti dichiarazioni e alla lettera inviata dalla Provincia di Vicenza al Ministro dell’Ambiente”.

Il primo punto portato all’attenzione della Provincia è che il lupo è una specie particolarmente protetta e che le istituzioni hanno il dovere di tutelarne la conservazione. Secondo l’associazione poi è priva di fondamento l’affermazione sul presunto impatto negativo del lupo sul turismo: “per quanto noto – continua il comunicato -, ad oggi non esiste alcun dato concreto che dimostri un calo del turismo a causa della presenza del lupo. Al contrario, il lupo rappresenta un simbolo di un ecosistema sano e un valore aggiunto per il turismo naturalistico, come dimostrano i milioni di euro generati a livello globale da questa forma di turismo in costante crescita, anche in Europa”.

Un altro punto che i soci di “Io non ho paura del lupo” contestano è il “presunto aumento nella confidenza di tali animali con gli spazi umani”, affermazione che secondo l’associazione non è supportata da dati scientifici: la presenza occasionale del lupo nei pressi di strutture umane NON è sintomo di confidenza. A tal proposito citano la tabella di classificazione di comportamenti del lupo e relativa valutazione del rischio di abituazione dell’animale (pag.7) redatta dalla Large Carnivore Initiative for Europe.

Inoltre, continua il comunicato, “la richiesta di un ‘indice di sopportabilità’ della popolazione di lupi appare un concetto arbitrario e difficilmente applicabile nei termini espressi dalla Provincia nella sua lettera, oltre che in contrasto con le normative italiane ed europee. Questo non significa che gli abbattimenti siano un tabù: non lo sono nemmeno per la nostra Associazione. Tuttavia, qualsiasi intervento deve essere preceduto da una solida politica di prevenzione, monitoraggio, ricerca scientifica e sensibilizzazione pubblica, aspetti che oggi risultano gravemente carenti in Provincia di Vicenza e, più in generale, in molte aree del Paese”.

Quanto al problema delle malghe abbandonate, lo spopolamento montano ha diverse altre cause, tra cui le difficoltà del settore zootecnico e l’eccessiva burocrazia che grava specialmente sui piccoli allevatori.

Quanto ai danni provocati dai lupi nel vicentino ma anche in tutta la Regione Veneto, l’associazione chiede “un approfondimento su questi dati, soprattutto per chiarire l’origine di tali danni e valutare le gravi carenze nella prevenzione, che da oltre un decennio caratterizzano alcune aree del Veneto. In molte di queste zone, a causa di resistenze ideologiche, si continuano a lasciare gli animali incustoditi e privi di sistemi di protezione, nonostante la disponibilità di strumenti forniti dalla Regione, generando così un costo per la collettività che potrebbe essere contenuto, iniziando ad indennizzare solo coloro che usano mezzi di prevenzione, come da direttive europee”.

Anche la paura è alimentata dalla carenza di informazioni. Insomma, l’associazione “Io non ho paura del Lupo” ribadisce la fiducia nell’operato istituzionale e si rende disponibile a collaborare con la Provincia e le altre istituzioni per sviluppare un approccio equilibrato basato sulla scienza, sul dialogo e sulla coesistenza, piuttosto che su proclami ideologici.

“La questione – si conclude il comunicato – non si riduce a un semplice abbattimenti sì – abbattimenti no, ma richiede un percorso condiviso e guidato da esperti, per garantire la tutela delle attività economiche e la conservazione del lupo. Questo predatore è una componente essenziale dell’ecosistema italiano e vicentino: imparare a convivere con esso non è solo un dovere morale, ma una scelta strategica per il futuro del nostro territorio”.