Il Lussemburgo è il secondo Paese dell’Unione europea, dopo Malta, a rendere legale la coltivazione e l’uso personale della cannabis (qui altre notizie sul tema, ndr). La legge, in vigore da oggi, era stata approvata a fine giugno a larga maggioranza, e introduce l’autorizzazione a possedere fino a tre grammi di cannabis e a coltivare in casa, partendo da semi, un massimo di quattro piante, mentre mantiene inalterate le sanzioni su tutte le altre condotte, come il consumo in pubblico.
“La criminalizzazione della cannabis è stato un fallimento assoluto, dobbiamo avere il coraggio di prendere un’altra strada e cercare soluzioni”. È intervenuto così il ministro della Giustizia, Sam Tanson, al termine del dibattito che ha preceduto la legalizzazione. Parole lontane da quelle che vengono pronunciate in Italia, dove proprio nelle scorse settimane il governo, guidato da Giorgia Meloni, ha rimarcato la decisione di perseguire una politica proibizionista, equiparando tutte le droghe fra loro e non riconoscendo il fallimento delle politiche adottate finora nel nostro Paese. Oltre a mantenere del tutto sommerso il traffico gestito dalle mafie, infatti, il proibizionismo alimenta un clima di silenzio, che rende i potenziali consumatori meno informati sui rischi che corrono assumendo un determinato principio attivo. Questa situazione, invece di limitare l’uso e l’abuso di droghe, non fa che alimentarlo, perché impedisce di esaminare le ragioni alla base di un fenomeno sociale complesso, al quale dovrebbero corrispondere una serie differenziata di misure. In un’intervista a l’Espresso, Federico Cafiero De Raho, ex procuratore Nazionale Antimafia dal 2017, ha ribadito l’importanza di cambiare le norme sulle droghe leggere. “Credo che sia opportuno cambiare la legge sulle droghe perché è vetusta”, dice. “La legalizzazione delle droghe leggere, con atri interventi, potrebbe sottrarre terreno al traffico internazionale avrebbe il vantaggio di far concentrare la fase investigativa sul livello alto delle organizzazioni criminali e sulla filiera economica che ne deriva”.
Fonte The Vision