A crisi di governo deflagrata assume un significato ancora più netto la risposta che abbiamo ricevuto ieri dall’onorevole vicentina Silvia Covolo (Lega) in merito alle conseguenze nazionali, popi puntualmente esplose, e locali delle divisioni nel voto per il Tav Torino Lione tra M5S e Lega. Dopo aver pubblicato la risposta di Pierantonio Zanettin (Forza Italia) e in attesa che arrivino le prese di posizione degli altri parlamentari vicentini, che i lettori vorrebbero conoscere anche, se non soprattutto, per le implicazioni locali, pubblichiamo solo oggi quelle di Silvia Covolo che aggiorniamo temporalmente e con lei ci scusiamo per il ritardo ma ieri c’è stato un po’ di… trambusto.
Il voto al senato che ha bocciato la mozione anti Tav Torino – Lione dei 5 Stelle ha aperto scenari, nazionali e locali, su cui fin da giovedì abbiamo provato a sentire subito i parlamentari vicentini.
Onorevole Covolo, dopo che la mozione M5S contro il Tav Torino – Lione è stata bocciata mentre su quella per il sì è nata una convergenza con la Lega praticamente di tutti gli altri partiti c’era da attendersi quello che, poi, politicamente è successo?
Sull’opera c’era già convergenza di tutte le forze politiche, ad eccezione dei 5 Stelle. A Vicenza ci eravamo trovati insieme a Forza Italia e al Pd presso la sede provinciale per la tratta vicentina, sottoscrivendo un documento congiunto. Siamo tutti, meno i %s, consapevoli della necessità dell’opera .
La tratta di Vicenza di fatto non ha relazione né politica né contrattuale con quella la cui approvazione ha comunque azzerato un impegno elettorale di Di Maio. Ma questa situazione può accelerarne in qualche modo l’attuazione rimuovendo il dubbio a monte sulla sua connessione con l’ovest dell’Europa?
Auspico di si e che il Governo, che ci sarà, porti avanti con convinzione l’opera.
Che i collegamenti veloci siano una necessità non c’è dubbio ma l’attraversamento traumatico di Vicenza è stato debitamente ponderato o, visto che ormai pare chiaro che fermate passeggeri realmente degne del Tav a Vicenza città ce ne saranno ben poche per motivi commerciali, non sarebbe il caso di ritornare sull’ipotesi di un percorso con fermata principale in fiera, come chiesto anche da Ieg? Non può essere un obiettivo comune a tutte forze politiche, per lo meno in chiave vicentina, evitare lo sconquasso urbanistico della città collegando il nuovo percorso alla vecchia stazione sulla vecchia linea per connessioni regionali più efficienti e che rispondano alle esigenze del trasporto locale?
Penso che vadano condivise con gli amministratori locali e con le categorie economiche le soluzioni progettuali più opportune. A livello politico, ribadisco, abbiamo già sottoscritto un documento condiviso a sostegno dell’opera, in via generale. Agli incontri eravamo presenti io, gli onorevoli Zanettin e Racchella, la senatrice Sbrollini. A dimostrazione della sinergia tra tutte le forze politiche, 5 stelle esclusi.