Madonna della Corona, il Santuario nella roccia nei pressi del Lago di Garda è uno dei più suggestivi d’Italia

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Il Santuario di Madonna della Corona. Foto: Marta Cardini

Un santuario mozzafiato, incastonato nella roccia a 774 metri s.l.m. è quello della Madonna della Corona, nel Comune di Ferrara di Monte Baldo (Vr), non lontano dalla frazione di Spiazzi di Caprino Veronese (Vr). Da una terrazza di una delle trattorie vicine al Santuario è possibile vedere uno scorcio del Lago di Garda.

Vi si può arrivare con l’auto fino al vicino parcheggio in località Spiazzi e scendere la strada a piedi per 15 minuti, oppure risalire i 1.500 gradini dell’antico sentiero dei pellegrini. Salendo il sentiero si possono ammirare i numerosi scorci sulla Val d’Adige e le montagne circostanti. L’ultimo tratto è una scalinata incisa direttamente nella roccia a parete verticale. Si sale incontrando varie stazioni della Via Crucis. Infine 7 capitelli portano fino all’ultima gradinata ai piedi della chiesa.

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La vista appena si arriva sotto al Santuario. Foto: Marta Cardini

La vista del santuario è mozzafiato. Ma anche l’interno sorprende perchè la roccia entra nelle chiesa e fa da parete in un lato.

La leggenda

Le origini della costruzione del santuario della Madonna della Corona risalgono ad una leggenda locale. La vicenda racconta del miracoloso ritrovamento di una statua raffigurante la Pietà sull’orlo dell’anfratto roccioso, la quale però sarebbe stata originariamente custodita nell’isola di Rodi. Si narra che per sfuggire all’invasione dei turchi di Solimano II ed ai saccheggiamenti dei tesori dell’isola, la statua sia stata trasferita grazie ad un intervento angelico sul Monte Baldo, trovando così riparo dai soprusi.

La leggenda racconta di un gruppo di locali che vide una luce illuminarsi e sentì un coro angelico provenire dalla parete rocciosa. Poiché il luogo era difficile da raggiungere si calarono con delle corde per poter assistere alla spettacolare presenza della misteriosa statua. Si decise quindi di erigere una cappella nel punto esatto del ritrovamento, nella quale posizionare la scultura in questione. La vicenda divenne molto popolare, tanto che sempre più pellegrini visitarono il luogo. La cappella però, a causa della sua posizione sull’orlo di uno strapiombo, era molto difficile da raggiungere e si decise così di costruire un sentiero, con il famoso “Ponte del Tiglio” e scavare dei gradini nella roccia, per facilitare il pellegrinaggio.

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L’interno del Santuario. Foto: Marta Cardini

Più verosimilmente il gruppo scultoreo fu donato al luogo di culto da Lodovico Castelbarco, nobile roveretano, nel 1432. La piccola scultura in pietra dipinta è, in effetti, del primo Quattrocento, il materiale è della zona e la forma deriva dallo stile Vesperbild d’oltralpe. Probabilmente le origini della leggenda derivano dal nome affibbiato alla Commenda dei Cavalieri Gerosolimitani, detti di “Rodi”, ai quali era stato affidato il romitorio dedicato alla Madonna presente nell’anfratto roccioso nel XV secolo.

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Il gruppo scultoreo presente all’interno del Santuario. Foto: Marta Cardini

L’interno del Santuario

All’interno del Santuario, si trova il gruppo scultoreo della Pietà, che si venera proprio sopra l’altare maggiore. Secondo la leggenda fu portato qui dagli angeli, che probabilmente erano i cavalieri crociati. Sono stati sempre loro a costruire le scalinate che ancora oggi si usano per salire in pellegrinaggio. Sono simboli Templari i due santi patroni dell’ordine rappresentati in forma di statua, Santa Toscana e San Giovanni Battista.

La leggenda del Santuario di Ferrara di Monte Baldo su un muro di una delle vicine trattorie
La leggenda del Santuario scritta su un muro di una delle vicine trattorie. Foto: Marta Cardini