“Rosy Bindi ha perfettamente ragione: nella lotta alla mafia il Veneto si salva solo se tiene alta l’attenzione. Il disinteresse e la sottovalutazione del problema da parte dell’opinione pubblica possono essere fatali.“ Bruno Pigozzo, Vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, insieme all’Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della cultura della trasparenza commentano così le dichiarazioni della presidente della Commissione Bicamerale antimafia, Rosy Bindi che ha lanciato l’allarme sul caso Veneto.
“Il fatto stesso che nella relazione 2018 della Bicamerale Antimafia ci siano almeno una quarantina di pagine dedicate al Veneto nel contesto più ampio dell’espansione mafiosa nel Nordest è altamente indicativo. Rifiuti, trasporti, contraffazioni alimentari e di marchi e prodotti di qualità, oltre ai campi tradizionali dell’agire mafioso, sono segmenti in cui in Veneto le mafie vanno radicandosi e purtroppo registriamo nell’opinione pubblica una percezione molto contenuta, se non labile, del pericolo di una presenza che va via via ramificandosi. Le mafie si spostano dove vedono opportunità di guadagno, vanno dove ci sono soldi, agiscono in modo strutturale, e si insediano dove la società è distratta, sottovaluta i pericoli, non cura gli anticorpi della lotta al crimine organizzato – continua Pigozzo -. Con l’Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa ancora nell’ultima seduta di venerdì scorso, incontrando i referenti dell’Associazione Avviso Pubblico, abbiamo sottolineato proprio la necessità di richiamare l’attenzione e la presa di coscienza da parte dei cittadini e per favorire ciò abbiamo programmato una serie di iniziative di supporto al Consiglio regionale, agli enti locali, alla scuola, alle organizzazioni di categoria del Veneto. Abbiamo in previsione, tra l’altro, anche di incontrare il presidente della Municipalità di Marghera, Gianfranco Bettin, che recentemente è intervenuto commentando il caso dell’Inchiesta ?Bloody Money’ promossa da Fanpage, mentre abbiamo già avuto positivi riscontri, proprio nell’ottica di un approccio sistemico, dai contatti avviati con le prefetture di Verona e Treviso.”
“Noi pensiamo che sia necessaria una azione organica e auspichiamo un modus operandi sempre più armonizzato e coordinato anche da parte della Magistratura, perché troppe volte da noi in Veneto non si tengono in debito conto segnali, indizi, attività che in Sicilia farebbero immediatamente scattare il campanello d’allarme negli inquirenti. Per i cittadini, soprattutto tra i più giovani – conclude Pigozzo – invece serve una sempre più forte azione di promozione di cultura della legalità. In un mondo globalizzato le prime a non conoscere confini sono le organizzazioni criminali: sbagliato, sbagliatissimo, pensare che le organizzazioni mafiose siano pericolose solo in Sicilia, Calabria, Puglia o Campania: Mafia Spa è una specie di multinazionale che ha filiali ovunque. Anche da noi.”
Bruno Pigozzo, Vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto