Mafia in Veneto. Esiste ancora la “Mala del Brenta”? Nello sfondo anche la ‘leggenda’ su “un accordo sul pizzo con esponenti socialisti”

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Mafia in Veneto: matrimonio della mala del Brenta
Mafia in Veneto: matrimonio della mala del Brenta

Come si dimostrava nell'articolo "Mafia in Veneto, una realtà infelice ma presente da quasi mezzo secolo: un rapporto dei carabinieri del nucleo operativo di Padova risale al 1974" la nostra regione non solo non è affatto impermeabile alle mafie italiane classiche, ma è pervasa dalle stesse da decenni.

Inoltre la "Mala del Brenta", associazione a delinquere e praticamente mafia regionale autoctona, è stata ben presente e ramificata per vent'anni, dalla sua nascita alla metà degli anni '70 sino alla metà degli anni '90.

A sentire Felice Maniero, boss dell'organizzazione "Mala" per tutta la durata della stessa ed oggi pentito (che frattanto sconta una nuova condanna ma per violenze alla ex compagna), il gruppo criminale veneto oltre ad esercitare un controllo capillare del territorio (spaccio, rapine, traffico d'armi, controllo del gioco d'azzardo) non negò qualche aiutino ai politici locali. Nell'archivio del "Corriere del Veneto" è riportata un'intervista del 26 agosto 2010 in cui "Felicetto" tranquillamente dichiara che, a richiesta, fece sottoscrivere tessere per il PSI. Un semplice favore ad amici, all'"epoca di De Martino". Nulla di più.

Non ricorda nemmeno, dice, se la sua organizzazione avesse agito così in cambio di qualcosa. Ma di sicuro, così è scritto nell'intervista, non ha mai chiesto il pizzo a nessuno. E se qualche caso di pizzo c'è stato, è stato a causa di esterni alla Mala.

Esistono delle leggende, negli ambienti dell'imprenditoria veneta e non solo. Leggende esclusivamente orali che non si sa da dove nascano, equiparabili ai discorsi cosiddetti "da osteria", i quali non si può mai sapere se siano totalmente o solo parzialmente dei falsi. Queste leggende riguarderebbero un accordo tra esponenti socialisti e della Mala del Brenta. Con il pizzo come piatto da spartire. Chiaramente il tutto molto prima sia di Tangentopoli che della cattura con successivo pentimento di Felicetto.

Interessante un articolo successivo di un giorno all'intervista di Maniero, sempre rintracciabile nell'archivio del "Corriere del Veneto": un esponente del Nuovo PSI rilascia alcune dichiarazioni dove si possono intravedere, senza nomi, delle allusioni abbastanza pesanti riguardanti i rapporti tra PSI e Mala del Brenta per le tessere di partito. Allusioni, con ogni probabilità, legate anche a vecchi rancori dovuti all'attività politica.

Quindi la questione dei rapporti tra politica e "mafia" locale resta coperta da numerose ombre, e dunque molti dei discorsi che sorgono sono probabile frutto di manipolazioni verbali, esagerazioni, vecchi rancori, sciocche presunzioni.

Ma rimane valida la dichiarazione di Maniero sull'interesse di un gruppo criminale nel tesseramento ad un partito politico.  Non in Campania od in Sicilia: qui in Veneto.

Felicetto, sempre in questa intervista, sottolinea inoltre di non avere nessun timore delle eventuali ritorsioni dei suoi ex sodali, finiti dietro le sbarre anche grazie al suo pentimento, e sostiene che sarebbe stata molto difficile, in quanto oramai totalmente inesistente, la rinascita di un'organizzazione criminale veneta.

Un articolo de "Il Gazzettino" del 2014 esprime un parere in netto contrasto con l'opinione del vecchio boss, riportando indagini dei carabinieri risalenti al 2008, cioè a soli due anni prima che Maniero rilasciasse l'intervista al "Corriere del Veneto", secondo le quali gli ex della sua banda avrebbero continuato ad operare, con tanto di collaborazioni, assieme alla camorra.

Sicuro è che ex esponenti della Mala finiscono arrestati per una questione di traffico internazionale di droga, sempre nel 2014.

Ma evidentemente il nostro "Faccia d'Angelo" è un uomo capace di cambiare idea: in una intervista del 15 marzo 2018 su "La Nuova di Venezia e Mestre" esprime il suo forte timore di vendette da parte dei vecchi amici, ormai usciti di galera o prossimi al fine pena.

Qualche paragrafo dopo vediamo inoltre come, ricollegandosi l'intervistatore ai timori del procuratore Adelchi D'Ippolito, Maniero confermi il pericolo di un ritorno della vecchia organizzazione mafiosa regionale in quanto quasi tutto il gruppo dei "mestrini" (una delle bande "federate" nella sua vecchia organizzazione) sia oramai a piede libero e abbia tenuto attiva una base di propri collaboratori anche durante la prigionia, spostando adesso tra Mestre e Venezia la cellula madre di questo rinato sodalizio regionale.

Giovanni Paggiarin "Paia" è il nome che viene fatto come esempio principale. Lo stesso però replicherà, sempre tramite giornali, che Maniero dichiara falsità. E Giampaolo Manca, ex membro della Mala ed oggi in una comunità di recupero del riminese dopo 33 anni di galera, su Fb lancerà accuse per nulla velate "...avrà bisogno di qualcosina dallo Stato..". 

Nonostante gli ex esponenti della Mala tendenzialmente pensino e dichiarino l'esatto contrario, come abbiamo già visto nel caso di Paolo Pattarello e del suo processo nel precedente articolo, Antonio Fojadelli, giudice ai tempi del pentimento di Felicetto, nella trasmissione "Ring" del 19 Marzo 2018 ci tiene però a sottolineare come lo Stato con Maniero non abbia mai avuto alcuna trattativa.

Quanti intrecci, quanti nodi. Tipico delle mafie è proprio questo fiorire di leggende, di anneddoti, di racconti, di rancori che ruotano loro attorno. E queste appena raccontate sono tutte storie venete.

Come è totalmente veneta la storia di Adriano Biasion, imprenditore ben disponibile ad accordi con la 'Ndrangheta. E con la 'Ndrangheta, dice Maniero, i "mestrini" avevano confidenza.

Dennis Vincent Klapwijk

Fonti principali

https://www.ilgazzettino.it/pay/attualita_pay/malavita_organizzata_venezia_per_anni_si_e_prestato_ad_emettere_numerose-5383683.html

https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2018/03/15/news/io-sono-felice-maniero-l-ex-boss-della-mala-del-brenta-si-racconta-1.16595459

https://mattinopadova.gelocal.it/regione/2018/03/20/news/fojadelli-maniero-fa-bene-a-temere-per-la-sua-vita-1.16616434

https://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2010/26-agosto-2010/maniero-vero-ho-pagato-poco-ma-mio-tesoro-non-esiste-1703641622999.shtml

https://corrieredelveneto.corriere.it/vicenza/notizie/politica/2010/27-agosto-2010/maniero-insorge-nuovo-psi-fuori-nomi-quei-socialisti-1703647985643.shtml

https://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/cronaca/18_marzo_16/mala-redivivamaniero-sbagliaabbiamo-tuttioltre-70-anni-9fcc7f68-28fd-11e8-86d4-90da962f7d6e.shtml

https://www.ilgazzettino.it/home/comandano_ex_banda_maniero-304472.html

https://www.ilgazzettino.it/nordest/padova/mala_brenta_polizia_padova_droga_arresti_rovigo_mestre_venezia-617768.html

Qui gli articoli della serie Mafia in Veneto

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