Mafia in Veneto, procuratore di Venezia Cherchi in audizione: “protocolli e interdittive poco efficaci, servono più magistrati”

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isola scaligera Mafia in Veneto
Mafia in Veneto

La Quarta commissione consiliare permanente, competente in materia di legalità, presieduta da Andrea Zanoni (Partito democratico), vicepresidente Roberto Bet (Zaia Presidente), ha ospitato in audizione il dott. Bruno Cherchi, Procuratore della Repubblica di Venezia, per approfondire il fenomeno delle Ecomafie e delle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti in Veneto.

Il Procuratore, nel suo intervento, ha inquadrato il fenomeno della presenza in Veneto della criminalità organizzata e mafiosa e dell’infiltrazione nel nostro tessuto economico. A margine della seduta, il presidente Zanoni ha espresso forte preoccupazione per il fatto che “i numerosi Protocolli firmati periodicamente con le Autorità territoriali e le rappresentanze del mondo del lavoro non hanno prodotto effetto alcuno: vanno quindi individuate soluzioni alternative per contrastare la criminalità organizzata e mafiosa”.

“II Procuratore Capo ha poi spiegato come anche le interdittive antimafia siano poco efficaci come provvedimenti di natura preventiva, potendo essere facilmente superate dalle organizzazioni mafiose”, ha aggiunto il presidente. “Il dott. Cherchi ha denunciato la carenza del numero di magistrati e, soprattutto, di personale amministrativo in Veneto – ha sottolineato Zanoni – Trovo preoccupante ma, al contempo, confortante quanto affermato dal Procuratore Capo: potremmo fare molto di più per contrastare la criminalità organizzata e mafiosa se solo potessimo disporre di un numero adeguato di magistrati, soprattutto in una regione come il Veneto di grande forza economica e imprenditoriale. Come Quarta commissione consiliare cercheremo di coinvolgere il Consiglio regionale per sostenere l’adeguamento dell’organico delle Procure della Repubblica del Veneto”.

“In vista dei fondi in arrivo con le Olimpiadi di Cortina e soprattutto del Recovery Fund, dobbiamo essere pronti a contrastare ogni tipo di interesse e affare delle organizzazioni criminali di stampo mafioso, che sono attratte da questi finanziamenti. Altrimenti, la criminalità organizzata farà un altro passo in avanti nella nostra regione”, ha concluso Andrea Zanoni.

Il vicepresidente Bet ha sottolineato “l’importante ruolo ricoperto dalla Quarta commissione nell’individuare politiche regionali efficaci per contrastare la criminalità organizzata e mafiosa. Ricordo che con la Legge regionale n. 48/2012 il Veneto si è dotato di una normativa fondamentale non solo per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e della corruzione, ma anche per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. Penso, in particolare, che sia molto importante l’attività portata avanti dall’Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza, i cui componenti peraltro sono stati recentemente rinnovati”.

“Credo inoltre che sia assolutamente strategico continuare l’attività di sensibilizzazione dei cittadini sul pericolo di infiltrazione mafiosa e la collaborazione con le Università del Veneto. Ricordo che la Regione Veneto ha da pochi anni realizzato un corposo Piano formativo per le Polizie Locali, che vanno ancora più coinvolte affinché diventino sempre più preziose sentinelle della presenza mafiosa nei territori – ha aggiunto il vicepresidente – E come Regione dobbiamo incoraggiare i cittadini ad avere il coraggio di denunciare eventuali attività illegali: diciamo no all’omertà, la denuncia non deve essere vista come qualcosa di negativo e di pericoloso, bensì un elevato comportamento di responsabilità civica e cittadinanza attiva. Esprimo, infine, solidarietà al Procuratore Capo Cherchi che ha denunciato gli organici insufficienti dei magistrati: in Veneto questo è un problema reale che deve trovare soluzione”.