“Le parole del procuratore Antimafia Cherchi sono un campanello d’allarme che va ascoltato con la massima attenzione: 200 misure cautelari in due anni, la scarsa percezione del reale pericolo, l’inefficacia dei protocolli preventivi e delle interdittive antimafia, i rischi di infiltrazioni per le Olimpiadi di Cortina”. È quanto affermano in un comunicato i consiglieri del Partito Democratico Andrea Zanoni (presidente della commissione Legalità) e Francesca Zottis (vicepresidente dell’assemblea di Palazzo Ferro Fini) con il capogruppo Giacomo Possamai e i colleghi Anna Maria Bigon, Vanessa Camani e Jonatan Montanariello, a proposito dell’audizione di ieri in commissione Antimafia del procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi. “È terribile sentire che ‘il Veneto è distratto’ e ‘partecipa solo formalmente al contrasto della mafia’, che la criminalità organizzata non viene vista come un vero pericolo, parlare dell’area grigia di professionisti (notai, commercialisti, avvocati) complici in attività di riciclaggio o ancora dell’assenza di denunce e segnalazioni da parte delle associazioni produttive e di categoria. Il fatto che qua ‘ndrangheta e camorra non sparino non significa che siano meno agguerrite. Anzi le 200 misure cautelari in due anni sono un indicatore chiaro, che deve portare le istituzioni a considerare la lotta alle mafie una priorità”.
“Cherchi – aggiungono gli esponenti del PD – ha anche denunciato l’inefficacia dei protocolli preventivi firmati dai prefetti con le associazioni di categoria dei piccoli imprenditori, poiché non è mai arrivata alcuna segnalazione e delle interdittive antimafia che non producono effetti reali perché facilmente aggirabili. In genere sono infatti applicate piccole srl che vengono poi chiuse dall’oggi al domani e sostituite da altre. E ha citato il caso dei cantieri per Cortina con quattro interdittive già emanate nei confronti di altrettante aziende. E proprio in vista dei Giochi olimpici sarà necessaria un’attenzione particolare, visto il grande afflusso di risorse”. Dalla risposta della Giunta a un’interrogazione presentata dallo stesso Zanoni e dalla collega Guarda, emerge come la Regione abbia previsto 85 milioni di euro per le opere sportive, lo Stato ne aggiunge altri 34,5 come cofinanziamento oltre ai 500 milioni per la realizzazione delle infrastrutture, come stabilito dal Decreto Opere Olimpiche. “Tantissimi soldi che possono rappresentare un’opportunità per gli appetiti della criminalità organizzata”.
“Oltre ai controlli – sottolineano – le istituzioni hanno però il dovere di aumentare le iniziative, coinvolgendo e facendo rete con associazioni e società civile, per riconoscere le mafie. La percezione del pericolo che rappresentano e dei danni che creano devono essere patrimonio comune. Siamo convinti che la parte sana della nostra società, la stragrande maggioranza, ha di per sé la forza e la capacità di creare investimenti e benessere: dobbiamo aiutarla, a maggior ragione nei periodi di difficoltà economica come quello che stiamo vivendo”.
“Questa mattina – fa sapere in chiusura Zanoni – ho avuto la conferma che martedì 15 giugno avremo in audizione in commissione Legalità, la Quarta di cui sono presidente, lo stesso procuratore Cherchi, nell’ambito di approfondimenti che stiamo conducendo in merito alle ecomafie in Veneto”.