“Ogni occasione per parlare di mafia e della gestione dei beni confiscati è positiva per incrementare la conoscenza su un tema spesso difficile da divulgare”. Ha iniziato così il suo intervento l’onorevole Erik Pretto, deputato vicentino della Lega e presidente del comitato per la gestione dei beni confiscati all’interno della commissione bicamerale antimafia, alla tavola rotonda di VicenzaPiù Viva del 28 amrzo scorso“Le mafie: storia, leggi, commissione antimafia, ritardi della regione”, organizzata da noi di VicenzaPiù la settimana scorsa al Bar Minerva.
Pretto ha sottolineato l’importanza dei comitati interni alla commissione antimafia, che consentono “un procedimento più snello nell’analisi documentale e nelle audizioni”, e ha ricordato il lavoro svolto sul tema dei beni confiscati. “Dal 2018 ci siamo concentrati sulle criticità che impediscono la valorizzazione di questi beni, con l’obiettivo di destinarli alla società civile, agli enti locali, alle associazioni del terzo settore e alle forze di polizia”, ha spiegato il deputato.
Un passo significativo per l’utilizzod ei abni confiscati alle mafie, secondo l’Onorevole, è stata la realizzazione di un vademecum per gli enti locali, pensato per aiutare i sindaci a identificare, richiedere e assegnare i beni confiscati, con procedure guidate e facsimile di delibere comunali. “Abbiamo rilevato ritardi nella comunicazione tra l’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e i comuni, ed era fondamentale intervenire”, ha aggiunto Pretto, sottolineando l’importanza di questo rilevante documento.
Pretto ha citato il caso di Poiana Maggiore, il comune della Provincia di Vicenza dove “sono stati confiscati 24 immobili raggruppati in una palazzina, di cui 8 appartamenti e un negozio, poi destinati a finalità sociali, affittati o utilizzati dal comune. Tra questi, due appartamenti sono stati assegnati all’Anfas di Lonigo per un progetto di vita autonoma per ragazzi con difficoltà”. Un modello, ha concluso, che “ha stravolto positivamente la vita del settore sociale che riguarda un piccolo comune di 4.500 abitanti, che su malgrado si è trovato un problema che però è diventato un volano socio-economico per quel territorio”.