«E su l’isola Eèa sorgemmo, dove
Circe, diva terribile, dal crespo
Crine e dal dolce canto, avea soggiorno.»
Meta fissa degli escursionisti della Riviera di Ulisse più curiosi e appassionati di misticismo è il Picco di Circe, il punto più alto del Monte Circeo e dell’intero circondario, che offre un panorama traboccante di poesia sul territorio pontino.
Ma che c’entra il promontorio del Circeo con l’isola di Eea, dimora – secondo l’Odissea, libro X – della Maga Circe?
L’isola che non c’è (più) – Ulisse, salito su una roccia, si rende conto immediatamente di essere su un’isola poiché circondato a 360 gradi dall’acqua: “il pelago tutto d’intorno la stringe e ghirlanda“. Circe ne abitava proprio il centro.
Non si tratta, però, di un’invenzione storica o di un pretesto narrativo; ed è proprio per questo che gli studiosi, ancora oggi, sono alla ricerca di una risposta ufficiale e univoca al rompicapo. Quale territorio coincide, adesso, con l’isola di Eea?
L’ipotesi più accreditata è quella portata avanti anche dal geografo greco Strabone e che vede protagonista il promontorio del Circeo: il problema è che, ai giorni nostri, appare attaccato alla terraferma. Tuttavia, l’evoluzione geologica del nostro Paese, dell’intero continente e, ancora più in là nel tempo, della Pangea ci ha abituato a non ragionare per comparti stagni. Alcune delle isole moderne, un tempo, sono state penisole e soltanto in un momento successivo si sono staccate dall’area continentale e, viceversa, alcuni territori che attualmente appaiono persino sommersi o inglobati alla costa potrebbero essere stati sepolti dall’acqua o assorbiti con il passare dei secoli.
In effetti, il Circeo in passato era una penisola e molti studiosi hanno avanzato l’idea che, probabilmente, in un’epoca molto remota e antecedente alla bonifica delle paludi, si conformasse proprio come un isolotto, magari collegato alla terra soltanto da una piccola spiaggia. Una teoria che verrebbe confermata dalla presenza di una grotta che viene definita proprio “della Maga Circe” e di alcune rovine del “Tempio di Circe (o di Venere)“, dove venne rinvenuta la testa di una statua dedicata alla divinità; e, a questo proposito, c’è un mito da sfatare. Il termine maga, infatti, non è altro che un modo popolare (e non greco!) di riferirsi ad una dea, anche se persistono ancora dubbi sulla vera natura di Circe nel poema omerico.
Qualcuno ha anche pensato che il promontorio, visto da lontano, potesse apparire come un’isola: d’altronde, la leggenda vuole che il profilo superiore, con i suoi picchi e le sue irregolarità, rappresenti proprio il viso o la figura sinuosa sdraiata della maga!
Ma altri storici hanno spostato lo sguardo verso territori limitrofi: alcuni hanno visto Eea nel circondario di Terracina, anche grazie al tempio della dea Feronia che, sempre secondo il parere di questo gruppo di esperti, potrebbe venir identificata con Circe.
Altri, invece, si sono riferiti alla vicina isola di Ponza.
Altri ancora, analizzandone storia, posizione e morfologia, si sono convinti che l’isola coincidesse con Ustica.
Ma le interpretazioni sono davvero tante e molto diverse tra loro: qualcuno ha parlato di Lussino, un’isola della Croazia nell’alto Adriatico che, però, si trova nel versante opposto rispetto alla costa laziale; qualcun altro addirittura della Sardegna o di un’isoletta nei suoi pressi.
Fatto sta che, seguendo il percorso compiuto da Ulisse durante il suo viaggio, il litorale della Riviera di Ulisse – in una meta più o meno precisa tra Terracina ed il Circeo – sembra davvero il più plausibile per chiudere questo cerchio.
Ulisse e Circe – Circe, Nausicaa e Calipso sarebbero, secondo il mito, le tre donne che Ulisse avrebbe sedotto e abbandonato; con qualcuna visse addirittura anni d’amore, ma senza mai perdere di vista il vero obiettivo del suo viaggio, cioè tornare a casa dalla sua famiglia. La Maga Circe viene ricordata anche per il fatto che trasformò i suoi compagni in porci.