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VicenzaPiù Viva n. 3, 30 novembre 2023
Babba Natale vi fa gli auguri mentre i “potenti” pagano oboli alla politica e alla finanza
Di Giovanni Coviello
L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro: questo si legge nella Costituzione. Ma il Bel Paese sembra reggersi di più sulle promesse non mantenute. Giorgia Meloni, che non ha, per carità, il copyright di questa moda, ha promesso di tutto e di più, da più soldi ai poveri a più limiti all’immigrazione illegale. Ma ora si ferma davanti all’annunciato prelievo sia pur minimale degli extraprofitti delle banche e ora cerca anche sponda… sulle spiagge albanesi per farvi sbarcare decine di migliaia di migranti ringraziando il primo ministro Edi Rama per l’ospitalità offerta prima a lei nel suo resort e, poi, ai derelitti, tra cui, dicono Salvini e i… fratelli d’Italia sovranisti, si nascondono una marea di terroristi islamici, magari “allievi” dei Crociati papalini.
In questa lettura dell’origine dei nostri destini Vicenza è una delle città più italiane dello Stivale. Giacomo Possamai, anche lui, per carità, poco originale rispetto a chi l’ha preceduto, ha promesso in campagna elettorale, ad esempio, di revitalizzare Vicenza. Infatti, va a supplicare il ministro leghista Piantedosi di far arrivare (tornare) a Vicenza l’esercito per arginare la malavita dilagante rappresentata da, udite udite, 21 senza tetto, 14 prostitute “regolari” lungo Viale San Lazzaro (dati ufficiali ad agosto 2023) e dai delinquenti “normali”, a cui non ci sembra non abbia posto un adeguato argine Paolo Sartori, il questore di Vicenza non a caso appena promosso Dirigente Generale al Viminale.
Ma, voi direte, almeno lui, Gec, privilegerà il merito e l’indipendenza per svoltare rispetto alla politica paleozoica della Sacrestia d’Italia (e dell’Italia tutta) abituata a pagare oboli elettorali e a fare l’inchino ai poteri finanziari e mediatici di turno.
Infatti, nel frattempo è arrivata come dg del Comune Michela Cavalieri, ex assessore di Variati, e a Vicenza avanza Banca Finint di Marchi, che magari vuol coprire il vuoto lasciato dalla BPVi e nel cui gruppo ricopre un ruolo fondamentale il papà del sindaco, Paolo, direttore editoriale e membro del cda di NEM, che gestirà tutti, o quasi, i quotidiani del nord est, e che ha come socia anche Videomedia/Tva, leggasi Confindustria Vicenza. E, mentre saremo in stampa, saranno esautorati dai loro incarichi, assolti ottimamente, vicentini di spessore, ma non scelti da Jack, come, alla Fondazione del Teatro Comunale, il suo “edificatore” Enrico Hüllweck e, alla Bertoliana, Chiara Visentin. Per non parlare di Carlo Rigon che all’AMCPS pagherà dazio, che so, a un manager esperto, ma che sa di stantio, come Angelo Guzzo.
In questo numero di VicenzaPiù Viva leggerete di questo, ma, per fortuna, anche delle tante bellezze di Vicenza, come la Babba Natale in copertina che simboleggia la ricerca della Parità di genere, a cui è dedicato il nostro longform.
È lei, poi, che, col Babbo Natale tradizionale, sottomesso in copertina ma “paritario” in questa terza pagina, ci aiuta a fare a tutti voi, nostri lettori, di qualunque religione ed etnia siate, agnostici ed apolidi inclusi, i nostri migliori auguri di un’ottima fine e di un migliore inizio dell’anno. Con meno inchini e più coerenza.