“Mai più fascismi né assalti alla Cgil”: Acli del Veneto aderiscono a manifestazione antifascista dei sindacati sabato 16 ottobre

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assalto alla cgil
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“Mai più fascismi. Mai più un attacco come quello squadrista alla Cgil. Mai più azioni intimidatorie che in questi mesi hanno colpito sedi sindacali ma anche abitazioni di familiari di sopravvissuti alle deportazioni e contro diverse associazioni, nostre sedi in Italia incluse, impegnate nell’accoglienza di persone migranti”. Con questo obiettivo le Acli del Veneto aderiscono alla “Manifestazione nazionale e antifascista per il lavoro e la democrazia” promossa da Cgil, Cisl e Uil, insieme a tante altre organizzazioni. E per chi non riuscirà a partecipare in presenza le Acli del Veneto lanciano un virtual flash mob, per dire ancora una volta “MAI PIU’ FASCISMI” e affermare i principi della nostra Costituzione. In tutti i social delle nostre realtà associative, sui contatti di whatsapp e nei siti sarà rilanciato questo messaggio con l’hastag #maipiùfascismi.

“Si stanno moltiplicando nel nostro Paese, sotto varie sigle, organizzazioni neofasciste o neonaziste presenti in modo crescente nella realtà sociale e sul web – commenta in un comunicato Andrea Citron, presidente regionale Acli -. Diffondono i virus della violenza, della discriminazione, dell’odio verso chi bollano come diverso, del razzismo e della xenofobia. Per questo sollecitiamo le istituzioni, le organizzazioni della società civile, tutti i cittadini a promuovere una nuova stagione di giustizia sociale contrastando il degrado, l’abbandono e la povertà che sono oggi il brodo di coltura che alimenta tutti i neofascismi”.

In un tempo in cui dominano le disuguaglianze e le logiche economiche incombono sulle teste e sulle vite delle persone, hanno gioco facile i discorsi demagogici dei sovranismi e dei populismi. Discorsi che fanno appello alle identità chiuse, ai “muri”, ai confini fortificati e a concetti scientificamente infondati – e causa in passato di tragedie – come quello di razza.

“Proprio per questo – conclude Citron – il “mai più” ai fascismi deve associarsi all’impegno a costruire contesti sociali dove l’inclusione e la condivisione di diritti e doveri non siano solo enunciate ma praticate ed effettivamente garantite. Il fascismo che riemerge è il sintomo di una democrazia malata e di una politica che non è più servizio per il bene comune”.