
Valter Mainetti, imprenditore romano noto a livello internazionale e coinvolto nell’inchiesta relativa ai fondi immobiliari di Enasarco e Siae annunciata oggi da alcuni media, dopo aver ricevuto dalla Procura di Roma la comunicazione della conclusione delle indagini su , ha recentemente confermato di essere fiducioso sulla possibilità di chiarire facilmente la vicenda (primo lancio il 18 dicembre 2024, ndr).
Secondo l’accusa, nel 2015 la società Afdera Srl, rientrante all’epoca negli interessi dell’imprenditore, avrebbe acquisito un fondo immobiliare di Enasarco per 10 milioni di euro, utilizzando fondi provenienti dal fondo Norma, gestito da Sorgente per conto della SIAE, senza che quest’ultima ne fosse a conoscenza.
“Sono sicuro di poter chiarire facilmente tutta la vicenda, che risale a quasi dieci anni fa” ha insistito Mainetti, che, precisando di aver reso disponibile alle autorità inquirenti ogni documentazione necessaria e ogni relativa testimonianza diretta, per quanto a sua conoscenza, ha sottolineato il suo atteggiamento collaborativo.

La vicenda, come scritto, ruota intorno a fatti che risalgono a diversi anni fa. Dal 2019, infatti, la sua società di gestione del risparmio (SGR) che amministrava il fondo immobiliare al centro delle indagini è stata posta in amministrazione straordinaria, sotto la guida di un Commissario. Mainetti, che aveva sottolineato nel recente passato che i fondi immobiliari in questione rendicontavano puntualmente ogni sei mesi ai loro investitori, sottolinea ancora questo dettaglio che, secondo lui, dimostra la trasparenza delle operazioni.
“L’operato delle società coinvolte è stato trasparente e legittimo,” ripete ora Mainetti, ribadendo la correttezza della gestione e, a sostegno della sua posizione, ricordando che “nessun danno da parte mia è stato causato a terzi.”
Con queste affermazioni, di fatto delle precisazioni a conferma delle sue tesi, Valter Mainetti intende ancora una volta “rassicurare tutte le parti coinvolte, certo di poter dimostrare l’assenza di irregolarità e l’impegno per la trasparenza e la legalità”.
D’altronde, la conclusione delle indagini rappresenta per lui, come per ogni indagato, un’opportunità basilare per chiarire definitivamente ogni dubbio sulla vicenda.