I dati che emergono dal rapporto Mal’Aria di Legambiente (vedi in fondo*, ndr) – scrivono nella nota che pubblichiamo Sandro Pupillo e Giovanni Selmo consiglieri comunali di Vicenza per “Da adesso in poi” – sono drammatici e ancora una volta dimostrano la pessima qualità dell’aria in Veneto e quindi anche nella nostra città. Vicenza si conferma tra le città più inquinate con dati che sforano a volte in maniera assai importante i limiti normativi.
E ormai acclarato che tutte le misure coercitive finora adottate non bastano più: l’inquinamento atmosferico non genera infatti solo danni per l’ambiente ma anche per le persone. La pandemia in tale senso ci ha dimostrato quanto la nostra salute sia in stretta correlazione con l’ambiente che ci circonda. Anche il rapporto di Legambiente lo sottolinea citando uno studio dell’Università degli studi dell’Insubria di Varese che riporta come ci siano forti correlazioni tra l’esposizione cronica ad elevati livelli di inquinamento atmosferico – e conseguente fragilità delle popolazioni – e l’aumento della sintomatologia da Covid 19.
Ha fatto bene l’assessore Siotto in questi giorni ad alzare la voce con la Regione soprattutto per le verifiche sugli impianti di riscaldamento, chiedendo contestualmente un maggiore impegno ai cittadini di Vicenza. Le chiediamo però di alzare la voce anche con il Sindaco e i colleghi in Giunta. Ci pare che la nostra Amministrazione stia facendo ancora troppo poco. Le domeniche ecologiche così proposte – con un blocco del traffico limitato alla sola zona del Centro storico – sono totalmente inutili. Bisogna ridisegnare la città a misura d’uomo – e in tal senso c’è una nostra mozione ancora ferma che speriamo venga presto discussa e votata favorevolmente in Consiglio comunale – incentivando l’utilizzo della bicicletta, obbligando la moderazione della velocità con quartieri car free e strade a 30 km all’ora, aumentando le piste ciclabili, predisponendo programmi di mobilità attiva (bike to work, bike to school), educando le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente e altresì rafforzando l’organico degli uffici che si occupano di pratiche quali ad esempio il “Bonus 110%” per favorire la riconversione e la riqualificazione delle abitazioni.
Insomma ognuno è chiamato a fare la sua parte, ma soprattutto è fondamentale fare squadra. Solo facendo rete e attivando politiche ambientali che contengano forti misure strutturali si può davvero invertire questa drammatica rotta.