Malati non Covid della Bassa Padovana, Silvia Benedetti (Misto): “futuro è a rischio, occorrono risposte dalla Regione”

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“Comprendo che in questo momento particolare e con una pandemia in atto, vengano prese decisioni difficili da parte delle istituzioni, tuttavia che l’ospedale di Schiavonia si occupi esclusivamente di malati COVID-19 rende ancora più difficile la vita degli abitanti della bassa padovana”.

Questo il pensiero della portavoce del Gruppo Misto alla Camera dei Deputati Silvia Benedetti, che continua: “mi rendo conto che la struttura di Schiavonia possegga le caratteristiche per dare la migliore assistenza possibile ai malati di COVID-19, tuttavia il territorio si trova senza alcun presidio sanitario per tutte le altre patologie fino alla fine dell’emergenza. I malati dovranno percorrere alcune decine di km per recarsi a Cittadella, Camposampiero o Piove di Sacco, così come deve effettuare la chemioterapia, che non può essere sospesa. A fronte di questa grave situazione di incertezza per la cittadinanza non posso che unirmi a chi chiede che l’ex nosocomio di Monselice venga riaperto al più presto e sia destinato ai vari servizi non più disponibili sul territorio, che gli utenti del Distretto n.5 possano recarsi presso le ULSS confinanti e ricevere cure con pari priorità rispetto ai cittadini ad esse appartenenti e che vengano date garanzie circa la ripresa della normale attività dell’ospedale di Schiavonia una volta cessata l’emergenza. Non si tratta di far polemica politica”, continua Benedetti, “ma semplicemente di dare risposte che rassicurino per quanto possibile la cittadinanza in un momento duro come pochi negli ultimi decenni”.

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