E’ uscito il 17 Ottobre (nonostante fosse previsto per Maggio 2020) “Maleficent II – La signora del male” che esce cinque anni dopo il primo capitolo, e nonostante la storia si ispiri a “La bella addormentata nel bosco” (versione Disney) del 1959, come il primo si distacca notevolmente dalla favola che tutti conosciamo. Anzi è proprio il personaggio di Malefica, interpretato da Angelina Jolie, a mettere le cose in chiaro ad inizio film dicendo: “Questa non è una favola”.
Ad ogni modo, se col primo film, la Disney aveva mostrato la storia della principessa Aurora dalla nascita all’adolescenza, dal punto di vista della “strega”, nel secondo capitolo troviamo Aurora diciannovenne, prossima alle nozze con il suo Filippo. In questo capitolo la storia dei due fidanzatini si interseca con le vicende di Malefica, che seppur ce l’abbia con il promesso sposo della principessa, per antefatti legati al primo film, accetta controvoglia di partecipare ad una serata per conoscere i suoceri.
Aurora, Filippo, il padre di quest’ultimo auspicano che questo matrimonio porti pace e prosperità tra i vari regni. Non è dello stesso avviso la regina (ottima interpretazione di Michelle Pfeiffer) che trama nell’ombra. Ovviamente non se ne accorge nessuno tranne Malefica, anche perché viene ferita nella sua fuga dal castello, ma viene salvata da altri suoi simili che altro non aspettano che dichiarare guerra agli umani. Il film è un fantasy a tutti gli effetti, tanto che il finale risulta abbastanza illogico.
Il cast è rispettabile e poi c’è la Jolie che qui appare più bella del solito seppur con il segno inevitabile degli anni che passano anche per lei. La Pfeiffer invece trova un ruolo congeniale, che sembra scritto appositamente per lei: perfida e algida come solo lei sa essere. Il personaggio di Filippo rimane inalterato anche se cambia l’attore. Nel primo film era stato interpretato da Brenton Thwaites mentre in questo viene interpretato da Harris Dickinson. Elle Fanning torna ad essere la “bella” (non addormentata stavolta) Aurora.
Cambia anche il regista: al posto di Robert Stromberg dietro la macchina da presa ci finisce lo svedese Joachim Rønning che sempre per la Disney aveva già diretto “Pirati dei Caraibi-La vendetta di Salazar. Il film, come il precedente, è uscito anche in formato 3D. Girato in tre mesi ai Pinewood Studios è costato 230 milioni di dollari (il primo capitolo costò 180 milioni di dollari e ne incassò 760). Gli effetti speciali sono egregi, a parte la storia che risulta un po’ cupa per i più piccoli e troppo favolistica per i più grandi. Rimane comunque la sorpresa di scoprire una storia nuova che anche se non avesse preso ispirazione dalla fiaba di Linda Woolverton, si sarebbe retta ugualmente da sola. Non c’è profumo di Oscar per questo film ma è godibile e fa uscire dalla sala soddisfatti.
Unico neo come già citato è sul finale di Maleficent II. Non lo sveleremo per non rovinare la visione a chi ancora debba goderselo ma possiamo dire che Malefica per una qualche ragione assumerà una forma diversa e la spiegazione viene data nel film, però poi torna ad assumere la sua forma umana e questo sinceramente è un mistero del perché accada.
Se si può accettare tutto visto il contesto, il film è consigliato a chi ha visto il prequel per comprendere meglio la storia e già avere delle aspettative che non saranno disattese; un po’ meno consigliato per chi si è perso il primo episodio perché non avendo familiarità con i personaggi il film potrebbe risultare sconclusionato, ed è un peccato perché a parte la piccola incongruenza finale il film ha anche un suo messaggio che è quello che le diversità possono coesistere senza doversi per forza fare la guerra e avere bisogno di primeggiare sugli altri.
MALEFICENT II E’ ATTUALMENTE IN PROGRAMMAZIONE NEI SEGUENTI CINEMA DEL VICENTINO
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