Erano stati colti in flagranza mentre estorcevano denaro a un professionista ed erano stati messi agli arresti domiciliari nelle loro abitazioni di Malo e Monte di Malo (ne parliamo qui), ma uno dei due, oltre a rilasciare tranquillamente un’intervista ad una tv locale, aveva pure organizzato una “vendetta” contro il denunciante: per questo i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, in esecuzione di un’ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale del capoluogo berico – emessa su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini – lo hanno tradotto in carcere.
Dopo l’arresto in flagranza di tre settimane fa, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Vicenza hanno continuato ad investigare sui due indagati, di professione pittori edili ma a quanto pare con una specializzazione in estorsione. Le indagini sono state effettuate sia tramite l’esame documentale di quanto rinvenuto in sede di perquisizione al momento del primo arresto, l’analisi delle transazioni finanziarie e la raccolta di informazioni sommarie, sia attraverso tecniche finalizzate non solo all’identificazione di altre possibili vittime ma anche alla prevenzione e repressione di eventuali azioni di ritorsione verso il denunciante, nei cui confronti era stata comunque già richiesta e ottenuta l’attivazione da parte della Prefettura di Vicenza di un apposito servizio di vigilanza generica.
Proprio grazie a tali attività le Fiamme Gialle beriche hanno intercettato la volontà dell’arrestato di organizzare una spedizione punitiva incaricando tre persone provenienti dalla Sicilia di “spaccargli le gambe” dietro corrispettivo di 20 mila euro. Non solo, i militari hanno riscontrato anche la reiterata violazione dei divieti connessi alla misura degli arresti domiciliari per aver, tra l’altro, senza preventiva autorizzazione, incontrato e dialogato telefonicamente con terze persone, arrivando addirittura a rilasciare un’intervista a un’emittente televisiva cittadina, durante la quale l’arrestato aveva ammesso di prestare denaro, da oltre trent’anni, a più persone, applicando un tasso di interesse oscillante tra il 5% e il 10%.
Per queste ragioni, i finanzieri vicentini hanno immediatamente informato la locale Autorità Giudiziaria, ottenendo l’applicazione della custodia cautelare in carcere in sostituzione del precedente regime detentivo.
Questa operazione rientra tra i compiti prioritari della Guardia di Finanza, la quale opera costantemente a tutela dell’incolumità delle persone, concorrendo a salvaguardare l’ordinata e civile convivenza e contrastando i fenomeni connotati da forte pericolosità sociale.