
LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il giorno dopo che la Corte di giustizia dell’Unione europea ha dichiarato illegale il programma maltese di cittadinanza in cambio di investimenti, si è aperta una rara finestra per una collaborazione bipartisan, mentre i politici di entrambi gli schieramenti discutono su come riformare il programma senza rinunciare ai suoi benefici finanziari.
La Corte ha stabilito in modo definitivo che il cosiddetto schema dei “passaporti d’oro” viola il diritto comunitario, affermando che la cittadinanza europea non può essere ridotta a una mera transazione commerciale. La sentenza colpisce un pilastro della politica economica maltese degli ultimi dieci anni, suscitando sia atteggiamenti difensivi che riflessioni profonde all’interno della classe politica.
In parlamento, il ministro degli Interni Byron Camilleri ha difeso con vigore il programma, sottolineandone il ruolo cruciale nel sostenere l’economia nazionale, soprattutto durante la pandemia da Covid-19. Tuttavia, ha anche lanciato un appello all’unità: “Il mio appello è che, in futuro, mentre il governo analizza la sentenza e considera i prossimi passi, possiamo essere uniti come un solo Paese”. L’opposizione, pur accogliendo con favore la decisione della Corte, si è mostrata aperta alla riforma piuttosto che a un’abolizione totale.
Il deputato nazionalista Darren Carabott ha criticato il governo per il suo atteggiamento da “vittima”, ma si è fermato prima di invocare un divieto completo. Ha invece esortato l’esecutivo ad “avviare una discussione sulla modifica della legge sulla cittadinanza”, segnalando la disponibilità a contribuire alla definizione di un nuovo quadro normativo.
In linea con questa posizione, anche il deputato del PN Adrian Delia ha sottolineato l’importanza di mantenere Malta attraente per gli investitori, insistendo tuttavia sulla necessità che chi ottiene la cittadinanza dimostri un “interesse genuino” verso il Paese. Le sue parole suggeriscono che l’opposizione immagina un modello rivisto incentrato su un’integrazione più profonda degli aspiranti cittadini nella società e nell’economia maltesi. Il governo laburista, da parte sua, ha difeso l’eredità economica del programma.
Il deputato Alex Muscat, che in passato ha supervisionato il programma, ha ricordato come abbia apportato benefici diretti a molte famiglie maltesi tramite la vendita o l’affitto di immobili. Ha anche avvertito che progetti finanziati con quei fondi-come i centri sanitari o la pista di Hal Far-potrebbero ora essere a rischio.
Anche l’Associazione degli Sviluppatori Maltesi (Mda), che rappresenta imprenditori immobiliari tra i principali beneficiari del programma, ha lanciato un appello forte all’unità. Pur esprimendo delusione per la sentenza, ha esortato tutte le forze politiche a modificare e non abolire il programma, invitando i leader a “superare le divisioni partitiche” su questioni di interesse nazionale.
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