Giovedì mattina, i Vigili del fuoco sono intervenuti presso l’osservatorio astronomico di Asiago per mettere in sicurezza la scala esterna in ferro della cupola colpita dal maltempo.
Un tecnico dell’osservatorio si è accorto, che la scala in ferro a supporto dei manutentori era pericolante, fuori dai supporti probabilmente danneggiata dal forte vento dei giorni scorsi a rischio caduta.
I vigili del fuoco saliti sulla sommità dell’osservatorio, hanno staccato del tutto i tre pezzi che compongono la scala, calandola fino a terra. Le operazioni di messa in sicurezza dell’osservatorio da parte dei vigili del fuoco sono terminate dopo circa due ore.
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Ad Asiago (Vicenza), la stazione osservativa di Cima Ekar è un osservatorio astronomico di proprietà e gestione di INAF Osservatorio Astronomico di Padova, dotato del più grande telescopio ottico presente sul suo italiano, il telescopio Copernico 1.82m e, poco distante, di un telescopio ad ampio campo Schmidt 67/92 completamente robotico.
La principale attività è la ricerca scientifica e tecnologica. L’Osservatorio collabora con il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova nei progetti di didattica e divulgazione dell’astronomia per gli studenti e la società.
È costituito da due distinte cupole: la prima ospita il telescopio Galileo da 122 cm mentre la seconda ospitava un telescopio Schmidt da 67/92 cm (il telescopio venne traslato a cima Ekar nel 1991, sicché oggi la seconda cupola è vuota e viene utilizzata come sala didattica). Era presente anche uno Schmidt da 50/40, attivo dal 1958 al 1992. La struttura principale ospita anche il museo degli strumenti scientifici.
Il telescopio Galileo è stato recentemente oggetto di una significativa ristrutturazione che ha riguardato l’intero sistema ottico che lo compone e che ne ha aumentato le prestazioni e l’utilizzabilità. I principali interventi hanno riguardato la levigatura e illuminazione dello specchio primario, il potenziamento del controllo remoto di telescopio e cupola e la sostituzione dello specchio secondario. Quest’ultimo intervento ha cambiato la configurazione Cassegrain del telescopio da f/16 con 19130 mm di lunghezza focale in Cassegrain f/10 con una focale ridotta a 12000 mm.
Il Galileo è oggi usato esclusivamente come spettrografo non essendo dotato di camere adatte alle attività di imaging.