A seguito dell’ondata di maltempo durata circa una settimana e culminata nello scorso weekend il presidente leghista del Veneto Luca Zaia ha sottolineato come, rispetto all’alluvione del 2010, questa volta i danni siano stati molto limitati grazie ai lavori svolti nel frattempo, soprattutto quelli del bacino di Caldogno. Non è d’accordo con le parole di Zaia l’ex leghista vicentina Franca Equizi, ora segretaria locale di ‘Grande Nord, che in una lettera aperta a Zaia afferma che “le alluvioni non sono disastri naturali, ma eventi legati al continuo saccheggio insensato del territorio. Concorderà (Zaia, n.d.r.) che la politica non ha avuto e non ha il coraggio di bloccare la smania di costruire, infatti, dopo la drammatica alluvione del 2010, sono proseguite le colate di cemento a ridosso degli argini, nelle aree golenali, ristretti gli alvei e deviati i corsi d’acqua”.
“Sa dove è stato costruito il nuovo tribunale di Vicenza? Ovviamente alla confluenza del Retrone nel Bacchiglione, in un’ area, oltre che pesantemente inquinata, sottoposta a vincolo idrogeologico, ma, trattandosi per i politici di opera di interesse nazionale, sono stati superati tutti i blocchi e già che c’erano perché non cogliere l’occasione per autorizzare anche una mega lottizzazione privata e la costruzione di un centro commerciale?”.
“E la nuova base USA? Ma nell’ex aeroporto a ridosso dell’argine del Bacchiglione e per non farci mancare nulla, visto che gli Usa necessitavano di una strada camionabile all’esterno della recinzione, nel finire del 2009, fu spostato di metri e ristretto l’alveo del fiume. Chissà se ci sia un nesso con l’alluvione di un mese dopo? Le risulta che il bacino in costruzione, pagato da noi contribuenti oltre un milione euro, serva per porre una pezza alla conseguente riduzione della portata del Bacchiglione?”.
“E la nuova zona industriale di Costabissara? Quale posto migliore dell’area di naturale esondazione del torrente Orolo? Ricordo che per portare il terreno a livello della strada Pasubio furono scaricate li tonnellate e tonnellate di materiale e ora è in progetto la costruzione di un nuovo bacino di laminazione dell’Orolo”.
“La bretella alla Pasubio, come ho più volte denunciato, insiste in un’area vincolata alla normativa su fiumi e corsi d’acqua. La Carta delle Fragilità, allegata al progetto, segnala la presenza di “Aree esondabili o ristagno idrico” della Roggia Dioma, di rischio idraulico e di aree di pericolosità idraulica. L’Anas scrive che per tutto il tracciato l’acqua di falda si trova a meno di un metro dal piano campagna. Scommettiamo che la lentezza con cui procedono i lavori è dovuta proprio alla presenza di acqua e risorgive? Perché non fermare i lavori visto che bloccherà il deflusso naturale delle acque?”.
“Lo sa che il corso della roggia Caveggiara, la rottura del cui argine è causa della recente alluvione, fu spostato una decina di anni fa per costruire una rotatoria di accesso alla nuova Centrale del Latte?
“Perché – prosegue la Equizi – invece di sperperare il denaro dei contribuenti costruendo nuovi bacini, non si puliscono gli argini e dragano i corsi d’acqua asportando la ghiaia in eccesso, come ha fatto per secoli la Repubblica Serenissima? A cosa servono gli inutili carrozzoni dei consorzi di bonifica se non per eseguire questi lavori? I nuovi bacini – conclude – servono per cavare gratuitamente terra, ghiaia e argilla per costruire le nuove strade e non solo?”.
L’articolo Maltempo, Equizi a Zaia: “stop cemento e pulire argini invece di fare nuovi bacini” proviene da Parlaveneto.