Maltempo in Veneto. Zaia: “Fenomeni eccezionali, evitato il disastro”. Camani “Opere insufficienti e sistema di allerta inadeguato”

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maltempo, Castelnovo e Isola vicentina

Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia questa mattina insieme all’Assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin e a tutti i tecnici della regione ha incontrato la stampa per fare il punto della situazione sugli effetti del maltempo che da ieri sta imperversando sul Veneto, sottolineando la grande quantità di acqua che in poche ore è caduta sul territorio: “Siamo di fronte a fenomeni di precipitazioni eccezionali, che si sono abbattuti soprattutto nel vicentino, nel veronese e nel padovano. L’apertura dei bacini di

Il bacino di Trissino

laminazione ha permesso di evitare un disastro. Abbiamo attivato tutti i bacini del vicentino – Montebello, Caldogno, Trissino, Orolo e Viale Diaz – e anche uno nel veronese, quello della Colombaretta. È stato il primo reale collaudo per alcuni di questi. In poche ore dal tardo pomeriggio di ieri l’ARPAV e la Protezione Civile del Veneto hanno registrato precipitazioni record: nella zona Pedemontana Vicentina e Veronese c’è stata una media 180 mm d’acqua, con punte di 229 mm, in sei ore. Nella serata di ieri abbiamo attivato l’Unità di Crisi. Questa mattina ho firmato il decreto per la dichiarazione dello Stato di emergenza per avversità meteo. Bombe d’acqua simili a maggio, in Veneto, non si erano mai viste”.

La situazione è in evoluzione, con allagamenti diffusi nelle province di Vicenza, Verona, Padova e Venezia. Nel vicentino l’Orolo ha rotto l’argine in Comune di Isola Vicentina, il fiume Aldegà a Zimella, il Timonchio a Villaverla e il canale Ronego è esondato in Comune di Pojana Maggiore. Anche nel veronese sono state tre rotture arginali, e numerosi anche i ponti danneggiati e i danni alle infrastrutture stradali.

Maltempo, punto stampa
Zaia e Bottacin al punto stampa per il maltempo

“Ringrazio tutte le persone che stanno lavorando per far sì che l’emergenza venga superata – ha sottolineato il Presidente della Regione – ricordo che da ieri sera sono impegnate oltre 100 squadre di Protezione Civile, con più di 400 uomini sul territorio. A loro vanno aggiunti tutti i tecnici, il personale della Regione e i volontari che si stanno operando senza risparmiarsi in questa nuova emergenza. Un ringraziamento particolare anche i Vigili del Fuoco, davvero presenti in forze e con la competenza che li contraddistingue”.

Vanessa Camani contro il governo sull'aborto
Vanessa Camani, capogruppo del Pd Veneto

Secondo la capogruppo del Pd Veneto Vanessa Camani la gestione di questa ondata di maltempo si è rivelata fallimentare da parte della Regione, evidenziando carenze del sistema di prevenzione e allerta: “Non bastano – ha detto la consigliera Pd – l’ennesima dichiarazione dello stato di emergenza o le giustificazioni superficiali di Zaia per coprire questo pesante flop. Sono passati 14 anni dal disastro del 2010 e ancora non è stato realizzato in toto il piano delle opere. Nessuno nega che in questi tre lustri abbiano visto la luce infrastrutture importanti, che hanno scongiurato il peggio. Ma le cronache di queste ore dimostrano che siamo lontani da un livello di tutela del territorio sufficiente. Zaia si appiglia adesso al fenomeno delle bombe d’acqua a maggio, come fosse qualcosa di incredibile e sorprendente: la realtà è da anni si parla di cambiamenti climatici e che il Veneto resta una regione in buona parte sguarnita. Purtroppo anche dal punto di vista dell’allerta, visto che fino a ieri pomeriggio venivano diramate allerte gialle e verdi, cosa che ha colto alla sprovvista i Comuni e i cittadini che ora si ritrovano drammaticamente sott’acqua”.

Secondo Camani “è insopportabile che prevalga ancora la logica dell’emergenza e degli scarni rimborsi dai tempi eterni. Questo approccio poteva e doveva essere superato da scelte di investimento che il governo regionale non ha voluto attuare: pensiamo solo a quanta manutenzione e a quanti bacini di laminazione si sarebbero potuti fare, magari al posto della Pedemontana. Questa pagina fallimentare non nasce dal nulla. Non è il frutto dell’imprevedibilità. E non è neppure dovuta, come pietosamente Zaia sostiene, alla presenza di nutrie e tassi che devastano gli argini: la sua radice sta semplicemente nell’inadeguatezza”.