Maltempo in Veneto. Zaia: “Siglato lo stato di emergenza”. Il grande lavoro dei vigili del fuoco e le polemiche per i ritardi nelle allerte

613
Maltempo, i danni sulle strade

È andata abbastanza male, ma poteva andare anche molto peggio. È quanto ha sostenuto questa mattina il presidente della Regione Veneto Zaia, che assieme all’Assessore alla Protezione Civile Bottacin e ai tecnici della Regione ha incontrato la stampa per fare il punto della situazione dopo la pesantissima ondata di maltempo che ha sferzato per due giorni il territorio veneto.

maltempo, punto stampa regione
Zaia e Bottacin al punto stampa sul maltempo

“Possiamo dire – ha dichiarato Zaia – che l’efficienza della macchina, insieme alle opere infrastrutturali dai bacini di laminazione alle diaframmature e ai 2.500 cantieri per difesa idrogeologica, ci hanno permesso di evitare il peggio. La situazione è stata davvero critica in gran parte della regione. Solo per dare un’idea ieri sera alla Protezione Civile sono arrivate 2.400 chiamate. Questa notte si è registrata rottura arginale del Muson dei Sassi in comune di Camposampiero (PD), con la fortuna che il fiume è esondato in argine sinistro, mentre l’abitato si trova a destra. I danni sono ingenti. Dal momento che già ieri ho siglato lo Stato di emergenza, invito i cittadini che sono stati colpiti dagli eventi a recuperare foto e materiali per attestare i danni. La raccolta documentale sarà indispensabile al fine della richiesta di risarcimento. Ho sentito il direttore nazionale del dipartimento di Protezione Civile Fabrizio Curcio al quale chiederò l’accesso al fondo di solidarietà nazionale per gli eventi di Protezione Civile”.

Il Presidente ha precisato funzionamento e invaso dei bacini attivati: Montebello (riempito al 50% dell’invaso, comandato), Colombaretta (100%, innesco naturale a sfioro), Caldogno (50%, comandato), Orolo (100%, innesco naturale a sfioro), Trissino (40%, innesco naturale), Viale Diaz (40% invaso, innesco naturale), Muson dei Sassi (80%).

“Siamo di fronte ad un fenomeno eccezionale – ha sottolineato l’Assessore Bottacin -. Ad esempio, ieri sera ad Asolo si sono registrati 42 mm di pioggia in mezz’ora e a Castelfranco in meno di un’ora e mezza 80 mm. In questo momento stanno passando i colmi di piena nei tratti medi e finali dei corsi d’acqua, ci sono dei problemi anche nelle zone del Sile, ma possiamo dire che il peggio è passato”.

L’assessore ha poi ringraziato, in particolare, i 1.501 volontari di Protezione Civile e i 250 Vigili del fuoco che si sono attivati con estrema tempestività per far fronte all’emergenza nell’intero territorio regionale.

Il gran lavoro dei Vigili del Fuoco

In tutta la regione stanno continuando gli interventi dei vigili del fuoco. Per le forti precipitazioni che hanno interessato il Veneto dalla giornata di mercoledì ci sono state ben 2500 chiamate alle sale operative dei Vigili del fuoco della Regione.

La situazione più critica al momento è in località Rustega a Camposampiero per la rottura dell’argine sul fiume Muson, dove i vigili del fuoco hanno evacuato persone rimaste isolate per le strade invase dall’acqua. Allagamenti anche nel trevigiano a Castelfranco Veneto per l’esondazione dell’Avenale ed Asolo. Gli interventi dei vigili del fuoco riguardano prevalentemente prosciugamenti di piani interrati e piani terra.

Questi i numeri dal 15 maggio, quando è iniziato il maltempo, alle 11 di oggi: le sale operative del 115 dei vigili del fuoco hanno ricevuto circa 2500 chiamate di soccorso per danni da maltempo; sono stati eseguiti 860 interventi con personale sul posto e sono in corso e attesa d’intervento e valutazione 400 richieste.

In dettaglio: a Padova, 797 chiamate di soccorso ricevute, 214 interventi eseguiti con

Maltempo, i vigili del fuoco a Monte di Malo
Uno degli interventi dei Vigili del Fuoco nella notte del 16 maggio

squadre sul posto, 187 interventi in corso di svolgimento e valutazione, 396 interventi non più necessari; a Treviso, 386 chiamate, 130 interventi eseguiti, 187 interventi in corso di svolgimento e valutazione, 69 interventi non più necessari; a Vicenza, 411 chiamate, 185 interventi eseguiti, 6 in corso di svolgimento e valutazione, 220 non più necessari; a Verona, 248 chiamate, 140 interventi conclusi, 11 in corso di svolgimento e valutazione, 97 non più necessari; a Venezia, 516 chiamate, 220 interventi eseguiti, 61 in corso di svolgimento e valutazione, 235 non più necessari; a Rovigo, 82 chiamate ricevute, 55 interventi eseguiti, 3 in corso di svolgimento e valutazione, 24 non più necessari; a Belluno: 58 chiamate ricevute, 49 interventi eseguiti, 3 interventi in corso di svolgimento e valutazione, 6 interventi non più necessari.

Le polemiche

Milano-Cortina
Luana Zanella, Capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera

Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, in una nota sulle conseguenze del maltempo ha però criticato l’operato della Regione e ha sottolineato la necessità di interventi di prevenzione, dato che le precipitazioni estreme sono ormai sempre meno una rarità. “Operatori di diverse squadre di soccorso delle città di Padova, Vicenza, Belluno e Venezia sono impegnate a difendere la popolazione dagli allagamenti dei centri abitati dei comuni di Asolo e Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso. Ma anche in altre zone sono in corso allagamenti dopo l’esondazione del fiume Muson nel padovano. A Venezia oltre al nubifragio, l’acqua alta, visto che il Mose, come previsto, non si alza sempre e nemmeno le vecchie passerelle sono state predisposte, nonostante i lauti introiti del contributo obbligatorio per entrare a Venezia. Quello che sta accadendo incolpa la scarsa o nulla manutenzione del territorio, abbandonato al cemento e dunque senza più capacità naturale di assorbire le acque, l’assenza di piani di contrasto, mitigazione e adattamento al mutamento climatico. Ma i soldi per il bob a Cortina sono stati trovati e questo è scandaloso e irresponsabile. Inevitabile, visti i fenomeni estremi di queste ore, lo stato d’emergenza per il Veneto ma, se si continuano a negare i cambiamenti climatici e non si fa nulla, è solo una inutile toppa ”.

Anche il consigliere capogruppo di Fratelli D’Italia Nicolò Naclerio è intervenuto con un’interrogazione all’Amministrazione Comunale di Vicenza per via del ritardo con cui sono stati avvisati i cittadini.

Nicolò Naclerio, capogruppo Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale a Vicenza

“Abbiamo appreso dai media – si legge in premessa nell’interrogazione – che nella notte tra 15 e il 16 Maggio 2024, durante la fortissima precipitazione che ha interessato l’intera provincia di Vicenza, per l’ennesima volta, dopo pochi mesi, i cittadini delle zone in città, ad alto rischio allagamento, hanno lamentato un ritardo importante nella comunicazione da parte dell’Amministrazione circa il pericolo imminente di esondazione dei fiumi Retrone e Bacchiglione. Inefficienza che ha prodotto allagamenti e danni materiali alla cittadinanza stessa soprattutto in zona Barche, Viale Fusinato, Zona Stadio e San Bortolo.”

Il consigliere Naclerio ha ricordato che vivendo un periodo di fortissime variazioni meteorologiche, queste devono essere monitorate con estrema attenzione, tenendo presente che la comunicazione è la prima forma di prevenzione e la prevenzione è l’unica forma di difesa in tutti casi in cui la cittadinanza è soggetta a dei pericoli fisici e a danni materiali. Proprio per questo risulta tardiva la comunicazione da parte del Comune arrivata alle 3.00, quando in molte parti della città gli allagamenti erano già iniziati da ore.”

Da qui l’interrogazione “Su quale sia il motivo per cui i messaggi alla cittadinanza sono arrivati solo alle 3.00 del giorno 16 Maggio; Su quali forme di prevenzione sono state adottate e quali sono i protocolli seguiti nella sera tra il 15 e il 16 Maggio; Quali forme di comunicazione sono state adottate rispetto agli eventi di Febbraio; Se, e cosa state studiando, per rendere la comunicazione, in una fase di emergenza, più impattante e fluida tra la popolazione.”