Attenuato l’allarme maltempo, con il ritiro dell’acqua inizia la valutazione dei danni, con lo svuotamento dei locali allagati, dopo aver completato la pulizia e la riapertura delle strade.
Il Coc già da ieri sera sta coordinando squadre di tecnici comunali, di Aim ambiente e di Viacqua, aiutati da volontari del gruppo comunale di Protezione Civille per aiutare i cittadini colpiti dagli allagamenti. In questo il Comune ha il supporto della protezione civile regionale e lavora in stretta sinergia con i vigili del fuoco, con la collaborazione di Croce Rossa Italiana.
Secondo una prima stima, realizzata anche grazie al sorvolo delle zone allagate con l’elicottero messo a disposizione dalla Guardia di Finanza, gli straripamenti e gli allagamenti hanno coinvolto circa 350 edifici e 2700 persone appartenenti a 1300 nuclei familiari.
Il sindaco Giacomo Possamai, anche questa mattina in sopralluogo nelle zone allagate, dove ha incontrato diverse persone che hanno subito danni seri, ha promesso l’assistenza del Comune sia per le operazioni di smaltimento e pulizia dei locali, sia nell’iter per i ristori «Che ci auguriamo vengano concessi – ha aggiunto – dopo la richiesta dello stato di calamità naturale del presidente della Regione Luca Zaia. La pioggia di questi giorni è stata eccezionale e concentrata qui in pianura. In tre giorni, dal 26 al 28 febbraio, a Vicenza sono caduti 160 millimetri di pioggia, di cui 138 in 30 ore. Nelle sole prime 5 ore di ieri mattina ne sono caduti ben 38, a fronte di una previsione che non era così impegnativa. Un simile quantitativo giornaliero a Vicenza non si misurava dal 16 maggio 2013.” Anche l’analisi della pioggia scesa in tutto il mese di febbraio è indicativa: con 300 millimetri quello di quest’anno è il più piovoso da quando ci sono dati disponibili, cioè dal 1919, e di sicuro non c’entra il fatto che sia durato un giorno in più trattandosi di anno bisestile. Anzi, dà da pensare il fatto che gli altri picchi piovosi si siano verificati nell’ultimo decennio, ovvero nel 2014 con 277 millimetri e nel 2016 con 271 millimetri. “Sono dati che ci devono far riflettere – sottolinea Possamai – sulla necessità, evidenziata anche dal presidente Zaia, di affrontare con urgenza il tema di come scolmare le piene del Retrone, ora che i bacini di laminazione hanno sostanzialmente messo in sicurezza il Bacchiglione».
Nel frattempo si punta al rapido ritorno alla normalità anche per i cittadini e le attività colpite dagli allagamenti. Ai cittadini si suggerisce di fotografare i beni danneggiati prima di smaltirli e di tenere ricevute e scontrini delle spese sostenute, in modo da conservarne traccia in attesa di avere indicazioni circa l’iter per la richiesta di ristoro dalla Regione del Veneto.
Le quattro riciclerie comunali, ha ricordato l’assessore alla protezione civile Matteo Tosetto, saranno aperte fino a domenica dalle 10 alle 20, per la raccolta dei rifiuti da smaltire. «Chi avesse ancora problemi di allagamento – ha poi dichiarato Tosetto – o chi non fosse in grado di procedere autonomamente con gli smaltimenti può chiamare la centrale operativa della polizia locale allo 0444545311 per richiedere l’intervento dei mezzi della protezione civile e di Aim Ambiente. Per agevolare lo smaltimento la richiesta è di separare, per quanto possibile, i materiali RAEE (elettrodomestici come lavatrici, frigoriferi, e materiali elettronici), ingombranti (materassi, sedie, materiale non riciclabile), legno e ferro».
Nel frattempo, in vista di un nuovo peggioramento del tempo previsto per domani e per il fine settimana, anche se con quantitativi di pioggia decisamente più contenuti, nella sede di Amcps e della protezione civile comunale si sta ripristinando la scorta dei sacchi di sabbia. Durante l’emergenza ne sono stati distribuiti circa 12 mila soprattutto nelle zone interessate dal rischio di esondazione del Retrone (non in zona Stadio, dove l’acqua in risalita dalle condotte non sarebbe stata fermata dalla sabbia).
Al lavoro, con la protezione civile, anche oggi si sono presentati molti volontari tra cui alcune classi di studenti della scuola Patronato Leone XIII.
L’avviso della Protezione Civile del Veneto
A proposito di come evolve la situazione, il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile del Veneto ha emesso un nuovo avviso di criticità, valido fino alle 20 di domani 1° marzo. Le condizioni di maltempo si sono attenuate nelle ultime ore, ma tra il tardo pomeriggio di oggi e la sera di domani è prevista una nuova fase di tempo perturbato con precipitazioni diffuse a tratti moderate, in particolare sulle zone prealpine/pedemontane. Il limite delle nevicate è inizialmente intorno ai 1600/1800m, in abbassamento dalle ore centrali di venerdì fino a 1200/1400m.
Alla luce di tali previsioni è quindi confermata l’allerta rossa (preallarme) per criticità idrogeologica nel bacino del Basso Brenta – Bacchiglione, questa volta più che nel vicentino verso la bassa padovana, dove la rete secondaria è già in sofferenza a causa delle forti precipitazioni dei giorni scorsi. La criticità idraulica è arancione. Nel bacino dell’Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone l’allerta idraulica è scesa ad arancione, gialla quella idrogeologica.
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Fonte: Emergenza maltempo, si stimano 350 edifici e 2700 persone coinvolte , Comune di Vicenza