Maltempo in Veneto. Zaia: “Con i bacini evitati disastri”. Favero (Pd): “Troppe criticità per trenta ore di pioggia”

396
Maltempo in Veneto: il punto stampa del presidente regionale Zaia
Maltempo in Veneto: il punto stampa del presidente regionale Zaia

L’ondata di Maltempo che sta sferzando il Veneto riporta alla memoria ricordi inquietanti. I dati sulla piovosità delle ultime ore sono paragonabili a quelli dell’alluvione del 2010 e della tempesta Vaia. Le previsioni indicano che la situazione è in miglioramento, ma attualmente la situazione è complessa tanto che il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha firmato il decreto sullo stato di crisi ed è stata istituita l’unità di crisi che sarà presieduta dall’assessore Bottacin.

Il presidente della Regione Luca Zaia
Il presidente della Regione Luca Zaia

Il presidente Zaia, nel punto stampa di stamattina, ha ringraziato tutti volontari e il personale tecnico, oltre un migliaio le persone che stanno lavorando in queste ore. A proposito della situazione ha dichiarato che “È sotto controllo e lo possiamo dire grazie a tutte le opere che abbiamo realizzato dal 2010 in avanti. Faccio solo un esempio: grazie all’attivazione di bacini di Montebello, Caldogno e Orolo abbiamo evitato che oltre 3 milioni di metri cubi di acqua invadessero Vicenza. Dal 2010, abbiamo realizzato tantissime opere che oggi ci permettono di guardare con più tranquillità alle previsioni del tempo – ha precisato Zaia –. Sto parlando del bacino di Caldogno, di viale Diaz, di quello sull’Orolo e tanti altri. Ricordo il muretto di Soave per il quale abbiamo fatto delle vere e proprie battaglie ma che oggi garantisce di mettere in sicurezza quel territorio. Abbiamo realizzato 13 bacini dei 23 previsti, molti sono i cantieri aperti e presto ne saranno completati altri. Ci serve ancora un miliardo di euro per realizzare altre opere, determinanti in caso di eventi con precipitazioni così elevate”.

“I fenomeni dovrebbero attenuarsi nelle prossime ore – ha spiegato Gianpaolo Bottacin, assessore alla protezione civile della Regione del Veneto – e dovremmo andare verso la normalità anche nelle aree più critiche che sono quelle del vicentino, lungo il Bacchiglione e Retrone, qualche problema c’è stato lungo il Bisato. La sala operativa è attiva h24 e siamo in contatto con i vigili del fuoco. Ricordo che dopo il 2020 abbiamo realizzato in Veneto opere di difesa idrogeologica per 3,5 miliardi di euro, 2.527 sono i cantieri di difesa del suolo aperti solo negli ultimi 3 anni. E abbiamo investito anche in manutenzione con 40 milioni di euro l’anno dedicati. Molto è stato fatto e molto resta da fare, ma possiamo dire di avere investito moltissimo in opere di difesa idraulica”

Immagine dell'alluvione a Vicenza
Immagine dell’alluvione a Vicenza

Matteo Favero, Responsabile Ambiente e Infrastrutture del PD Veneto trova invece che ci siano troppe criticità per sole trenta ore di pioggia e definisce la regione impreparata al cambiamento climatico. “Rispetto al passato – sottolinea Favero – il reticolo idrico minore è ampiamente inefficace a ricevere la quantità di acqua che deve accogliere con eventi meteo sempre più estremi”. Ad aggravare la situazione secondo Favero sono i terreni impermeabilizzati dal cemento e le colture intensive che rallentano i drenaggi. “Si possono fare giustamente nuove vasche di laminazione, in questo ambito peraltro il Piave lamenta da tempo un piano di messa in sicurezza serio del medio corso del fiume, ma il problema della gestione delle piogge va affrontato con scelte chiare e radicali a cominciare da un nuovo assetto territoriale che fermi il consumo di suolo e permetta a fiumi e fossi di riacquistare almeno in parte le antiche aree di espansione specie durante le piene. Infine c’è da chiedersi, anche in ragione della poca neve in montagna di questo inverno, come trattenere l’acqua che diventa un bene sempre più scarso in estate e che fine ha fatto il cosiddetto piano laghetti promosso dall’ANBI. Ora il Governo Governo sostenga i territori colpiti dal maltempo”.

Il Presidente della Prima commissione in Consiglio regionale del Veneto, il padovano Luciano Sandonà (Lega – LV), nel ringraziare il Presidente Zaia, per la richiesta dello stato di emergenza e l’assessore alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, per l’impegno profuso in queste ore, ribadisce l’utilità dei bacini di laminazione nel territorio della Bassa Padovana, che rendono più controllabile una situazione comunque difficile. “Siamo vicini alle popolazioni del padovano che stanno vivendo una situazione difficile in queste ore – dice Sandonà – La Protezione civile della Regione Veneto sta lavorando in modo febbrile per arginare le aree alluvionate. Il mio ringraziamento va ai tanti volontari e associazioni che si stanno prodigando in questo momento. Il Consorzio Bacchiglione assicura che la situazione è costantemente monitorata, in particolare il territorio del bacino afferente ai Colli Euganei come le aree di Cervarese Santa Croce, Torreglia, Teolo, Abano, Montegrotto Terme e Battaglia Terme. Faremo il possibile per riportare la situazione alla normalità”.