Un marocchino di 43 anni è stato destinatario a Vicenza di uno dei primi provvedimenti di arresto in flagranza differita per maltrattamenti in famiglia. Si tratta del primo caso in città di applicazione dell’articolo 382 bis del codice di procedura penale, introdotto dalla legge 168/2023 recante “nuove disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e domestica”.
La norma consente di eseguire l’arresto in flagranza “differita”, vale a dire entro un tempo massimo di 48 ore dal fatto, per alcuni reati specifici quali ad esempio i maltrattamenti in famiglia, la violazione del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare o del divieto di avvicinamento nei luoghi frequentati dalla vittima e gli atti persecutori. Il tutto però a condizione che esista documentazione video fotografica legittimamente ottenuta, dalla quale emerga inequivocabilmente la responsabilità a carico di un soggetto circa la commissione di tali reati.
I fatti di Vicenza – riferiti oggi dalla questura – risalgono al 6 gennaio 2024, quando gli agenti sono intervenuti per l’ennesima lite in famiglia con una donna aggredita e schiaffeggiata dal marito, appena rientrato a casa ubriaco e alla presenza dei due figli minorenni. L’uomo era già destinatario di un ammonimento del questore risalente a ottobre 2023.
Il 43enne si era però dileguato e la polizia ha provveduto a portare la vittima dei maltrattamenti in famiglia e i figli presso un centro antiviolenza e una struttura protetta di Vicenza. Inoltre, hanno documentato con fotografie le lesioni subite dalla donna e i danni procurati anche ai suoi occhiali da vista, acquisiti i referti medici, assunto informazioni ulteriori per meglio delineare l’accaduto e il contesto di maltrattamenti familiari che la donna subiva fin dal 2021.
Nel giro di 48 ore, come previsto dalla nuova norma, l’uomo è stato assicurato alla giustizia con un arresto in flagranza differita sorprendendolo all’interno dell’abitazione coniugale. “L’uomo – raccontano dalla questura di Vicenza – era del tutto incredulo del fatto che le violenze da lui commesse, quasi fossero diventate un’abitudine, questa volta gli sarebbero costate il carcere”.
Il marocchino è stato quindi condotto in stato di arresto presso il Carcere di Vicenza, a disposizione dell’autorità giudiziaria.