Massimo Malvestio, lo storico avvocato del governatore veneto Luca Zaia, ha un impero finanziario nel paradiso fiscale con sede nel grattacielo di proprietà dell’accusato per l’autobomba che ha ucciso la giornalista Daphne Caruana Galizia (ndr: prima pubblicazione nostro articolo il 14 agosto ore 23.31; integrazione il 15 agosto 2020 ore 17.19 dopo una mail inusuale del Malvestio ricevuta oggi alle 15.39).
A rivelarlo è l’Espresso in edicola da sabato e già online che si occupa delle società estere dell’importante avvocato d’affari di Treviso, Massimo Malvestio, che è stato per anni il legale di fiducia e consigliere giuridico di Luca Zaia, governatore di quel “Veneto del Mose” criticato pochi mesi fa in consiglio regionale dall’allora consigliere regionale Sergio Berlato.
In occasione del suo intervento sulla Commissione d’inchiesta regionale sulle banche, di cui era segretario, l’ora eurodeputato, denunciava i rapporti di quel tipo di Veneto con «qualcuno (un avvocato?, ndr) particolarmente noto per essere… “malvestito”» (ndr: facile supporre il riferimento al dr. Malvestio… che ce l’ha direttamente confermato come sua interpretazione e che ci ha appena ricordato nella mail, di cui in premessa e a seguire, che la data era quella del 12 febbraio 2019) preannunciando che, come lungo era stato il percorso della sua denuncia contro il malaffare del Mose (dal 2009 al 2014), altrettanto lungo sarebbe stata l’individuazione, su cui stava “indagando”, di eventuali irregolarità di fondi “veneti” che vagherebbero tra i paradisi fiscali di Lichtenstein, Lussemburgo e, appunto, Malta.
Malvestio, dopo aver lasciato l’attività forense, durante la quale ha anche rappresentato in cda di controllate e tutelato Veneto Banca e Vincenzo Consoli, salvo operare dei distinguo successivi alla sua “caduta”, ora fortemente ridimensionata, è diventato tra l’altro, aggiunge l’Espresso, socio dei Benetton nel business delle autostrade attraverso un ricchissimo fondo di Malta.
(Inciso: leggi il nostro articolo su Consoli per cui Malvestio ci ha querelato e ha addirittura ottenuto un decreto penale per ben, se non ricordo male, 500 euro ovviamente opposto con ragioni che illustreremo in giudizio e che ora, alle 17.19 del 15 agosto, ricordiamo dopo una mail subito ricevuta dal Malvestio, peraltro a un indirizzo non corretto, che ci onora della sua lettura anche a ferragosto e che, in costanza di un giudizio in corso e dimenticando, forse, la deontologia della professione forense da lui esercitata in passato, ha inviato a noi e in cc ai suoi avvocati invece che ai nostri legali pensando, forse, di intimorirci e confermando con ciò che è duro il mestiere che noi proviamo ad onorare come ha fatto la collega maltese Daphne Caruana Galizia).
Tornando all’inchiesta de L’Espresso tutte le società finanziarie dell’avvocato Malvestio, scrive sempre l’Espresso, hanno la sede legale al quattordicesimo piano della Portomaso Business Tower, il grattacielo-simbolo dell’impero economico di uno degli uomini più ricchi di Malta, Yorgen Fenech, presunto mandante dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia, la giornalista assassinata con un’autobomba per le sue inchieste sulla corruzione nel paradiso fiscale europeo: Daphne era stata, tra l’altro, la prima a pubblicare notizie su un’anonima società offshore controllata da Fenech, chiamata Black 17, che ha versato tangenti su conti esteri di cui risultano beneficiari due ministri del governo maltese, che si sono dimessi per lo scandalo.
Se Fenech, poi arrestato mentre provava a fuggire da Malta, respinge ogni addebito, oggi anche l’avvocato Malvestio sembra deluso da Malta: le carte confermano che ora progetta di trasferirsi con tutte le sue attività in un altro paradiso fiscale europeo: Montecarlo.
Prima di pubblicare quanto anticipato da l’Espresso sull’inchiesta in edicola domani e, contestualmente, la replica dell’avvocato trevigiano-maltese non possiamo non rilevare, inter nos, tra noi e noi, come Malvestio, Luca Zaia per conto della regione e Gianni Zonin, un tris di Vip veneti con mille sfaccettature e con relazioni spesso incrociate fra di loro, siano accomunati anche da un altro dettaglio: tutti, alcuni in proprio più volte, altri anche con una devota “assessora”, sono tra i nostri querelanti più affezionati…
Il direttore
La base a Malta del legale di Luca Zaia nel palazzo del mandante dell’omicidio di Daphne
Lo storico avvocato del governatore veneto ha un impero finanziario nel paradiso fiscale. Con sede nel grattacielo di proprietà dell’accusato per l’autobomba che ha ucciso la giornalista Caruana Galizia. L’inchiesta dell’Espresso in edicola da sabato e già online su Espresso+
L’avvocato di Zaia che diventa socio dei Benetton nel business delle autostrade. Attraverso un ricchissimo fondo di Malta. Che ha il quartier generale nel grattacielo-simbolo dell’impero economico del presunto mandante dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia, la giornalista assassinata con un’autobomba per le sue inchieste sulla corruzione nel paradiso fiscale europeo.
L’Espresso, nel numero di sabato 15 agosto pubblica un’inchiesta sulle società estere di un importante avvocato d’affari di Treviso, Massimo Malvestio, che è stato per anni il legale di fiducia e consigliere giuridico del governatore veneto Luca Zaia.
Malvestio si è trasferito a Malta tra il 2013 e il 2014, creando una rete di fondi d’investimento e società finanziarie che gestiscono patrimoni privati per oltre 400 milioni di euro. Quando annunciò l’addio all’Italia, lo stesso governatore Zaia confermò così, in un’intervista al Mattino di Padova, il suo strettissimo rapporto con l’avvocato: «Continuerò a rompergli le scatole a Malta. Massimo Malvestio era e resterà il mio riferimento giuridico». I documenti esaminati dall’Espresso grazie al consorzio giornalistico Icij mostrano che le finanziarie maltesi di Malvestio, costituite a partire dal 2009, sono state utilizzate per acquisire consistenti partecipazioni in grande aziende italiane controllate da imprenditori del Nordest. Dal Veneto al Veneto, via Malta.
Dopo una lunga e prestigiosa carriera nella regione tra politica, società pubbliche, banche e imprese private, l’avvocato fondatore dello studio BM&A di Treviso è diventato un grande sponsor di Malta, che ha difeso perfino all’indomani dell’omicidio-choc della giornalista Daphne Caruana Galizia. Intervistato dal Gazzettino di Venezia il 18 ottobre 2017, Malvestio si è lanciato in una difesa d’ufficio del paradiso fiscale: «Quale corruzione? Malta è un’isola felice. Qui si vive benissimo. Il delitto è maturato nell’ambito del traffico di droga e petrolio. Lo Stato non c’entra nulla».
Le indagini, lunghe e sofferte, hanno invece confermato l’intreccio mortale tra politica, corruzione e affari sporchi. Dopo l’arresto dei tre presunti esecutori e di un intermediario, che ha confessato, l’inchiesta ha coinvolto uno degli uomini più ricchi di Malta, Yorgen Fenech, incriminato come mandante dell’omicidio. La giornalista uccisa era stata la prima a pubblicare notizie su un’anonima società offshore controllata da Fenech, chiamata Black 17, che ha versato tangenti su conti esteri di cui risultano beneficiari due ministri del governo maltese, che si sono dimessi per lo scandalo.
I documenti maltesi ora mostrano che tutte le società finanziarie dell’avvocato Malvestio hanno la sede legale al quattordicesimo piano della Portomaso Business Tower: il grattacielo più alto dell’isola. Che appartiene proprio a Yorgen Fenech. Ed è l’emblema della potenza economica del suo gruppo Tumas, controllato da decenni dalla sua famiglia e intitolato al nome del nonno.
Yorgen Fenech, che respinge ogni accusa, è stato arrestato il 20 novembre scorso mentre cercava di scappare da Malta con il suo yacht. Il pomeriggio precedente si era dimesso dalle cariche di vertice del gruppo, dove è stato sostituito dal fratello. Pochi giorni dopo è stato rilasciato su cauzione, tra le proteste dei familiari della giornalista assassinata e di tutta l’opposizione.
Oggi anche l’avvocato Malvestio sembra deluso da Malta. E le carte confermano che ora progetta di trasferirsi con tutte le sue attività in un altro paradiso fiscale europeo: Montecarlo.
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