Negli uffici postali della provincia di Vicenza il nuovo vademecum antifrode: truffe diminuite del 42% rispetto allo scorso anno grazie ai consigli di Poste Italiane
Esperienza personale: la settimana scorsa ho rotto il cellulare e ho scritto a mia sorella un messaggio dal telefono di un’amica, chiedendole di chiamarmi. Lei non l’ha fatto né ha risposto alle mie chiamate finché non sono tornata a casa e l’ho chiamata dal fisso: mi ha detto che non sapeva se quell’sms glielo avessi mandato io, per questo non aveva risposto. La solita esagerata? No, ha fatto benissimo. Perché “Mamma, ho perso il telefono, puoi farmi un bonifico?” è un messaggio truffa ultimamente assai di moda. Anche Poste Italiane, che tiene in gran conto la sicurezza dei cittadini, ha diffuso un nuovo vademecum antifrode con dei consigli utili per evitare inganni che, oltre ad essere economicamente rilevanti, portano anche a stress e preoccupazione.
Grazie all’educazione alla sicurezza, rispetto allo scorso anno il numero di truffe sventate in ufficio postale è diminuito del 63%, un dato che conferma l’efficacia dell’informazione in contrasto ai tentativi di frode.
È di qualche giorno fa la notizia di una tentata truffa ai danni di una signora, evitata grazie all’intuito e ai buoni consigli del personale dell’ufficio postale di via Pecori Giraldi a Vicenza. Una cliente aveva ricevuto un sms dal figlio che gli diceva di aver rotto il telefono e che aveva bisogno di una ricarica telefonica urgente, ben 700 euro, per pagare il negoziante ed acquistare un nuovo smartphone. L’impiegata, insospettita per l’ammontare tanto elevato e per l’insolita modalità di pagamento, ha consigliato alla signora di informarsi bene prima di farlo, ben sapendo delle truffe che fanno leva sull’emotività di un genitore.
In realtà è stato anche difficile convincere la signora a verificare la storia, come racconta la direttrice di Vicenza 8 Raffaella Pilato: “Dicevamo alla signora di chiamare il figlio e lei replicava: come faccio se ha il telefono rotto? E noi ad insistere: ci provi almeno. Alla fine la signora è uscita quasi infastidita, però poi è tornata in ufficio a ringraziarci.” Aveva infatti chiamato il figlio il quale non solo ha tranquillamente risposto, ma ha chiarito di avere il telefono perfettamente funzionante e ovviamente di non aver mandato alcun sms di richiesta d’aiuto. Proprio la difficoltà di convincere la donna a verificare la situazione fa però capire quanto queste truffe siano subdole, perché giocano sull’emotività del genitore.
È chiaro che un sms del tenore “Mamma ho rotto il telefono. Questo è un numero temporaneo, puoi salvarlo e scrivermi su Whatsapp?” spaventi, soprattutto se i figli sono lontani e non si è in grado di contattarli, ed è questo che rende particolarmente odiosa questa truffa.
Ma non solo i genitori ad essere vulnerabili, il rischio di rimanere coinvolti in una truffa riguarda tutti, perché le frodi vengono messe in atto da veri “professionisti” che hanno sempre nuovi metodi (è di qualche mese fa l’allarme phishing per PostePay, ndr.) per ingannare le possibili vittime, come, ad esempio, fingere di telefonare per conto di enti pubblici.
Tra i consigli contenuti nel vademecum di Poste Italiane per evitare spiacevoli sorprese i più importanti sono:
• Accertare sempre la provenienza di email, sms e telefonate
• Non avere fretta
• Fare attenzione alle proposte vantaggiose e alle promesse di denaro o guadagni facili
• Verificare le pagine web su cui si effettuano i propri acquisti
• Usare cautela nella gestione di dati, informazioni e documenti personali
• Mantenere software e password aggiornati
Poste Italiane coglie l’occasione per invitare i cittadini a restare aggiornati su come difendersi dalle truffe visitando la sezione dedicata del sito https://www.poste.it/come-difendersi-dalle-truffe.html .