Manager green e consultant, Il Sole 24 Ore: “Il turismo cerca nuovi profili”

696
turismo

Il settore del turismo è in piena evoluzione, trainato da due principali fattori: la diffusione delle tecnologie digitali e la crescente sensibilità dei consumatori verso la sostenibilità.

Dell’argomento si occupa Il Sole 24 Ore oggi in edicola, spiegando che l’avvento dei chatbot basati sull’intelligenza artificiale e la digitalizzazione dei processi stanno trasformando radicalmente il modo di viaggiare e di gestire le imprese turistiche. Allo stesso tempo, la domanda di esperienze sostenibili e rispettose dell’ambiente sta guidando le scelte dei viaggiatori, spingendo le aziende a ripensare i propri modelli di business.

Da qui, emergere la necessità di nuove figure professionali con competenze trasversali. “Il settore ha all’incirca 380mila addetti distribuiti tra oltre 76mila imprese, secondo l’Osservatorio Assolavoro Datalab – cita il quotidiano economico -, il personale delle microimprese (fino a 9 addetti) rappresenta poco più della metà del totale (51,5%). Una consistente porzione di occupati, pari al 31%, opera nelle piccole imprese (10-49 dipendenti). La polverizzazione è una delle caratteristiche del settore dove le imprese con 50 o più lavoratori (meno del’1% delle imprese) impiegano una minoranza della forza lavoro del comparto (17,5%). In questo gruppo la componente delle grandi imprese (con organico pari o superiore a 250 unità) rappresenta solo il 6,4% dell’occupazione totale”.

Sempre analizzando il settore, emerge che ci siano sempre meno contratti permanenti rispetto ai servizi. Da tenere in conto che la natura stagionale propria di molte attività del turismo ha riflessi sia sulle dinamiche di flessibilità occupazionale degli addetti che sulla quantità di lavoro richiesta nei diversi periodi dell’anno. Tutto ciò, a sua volta “ha riflessi sul più limitato ricorso ai contratti a tempo indeterminato sul totale dei dipendenti rispetto al macrosettore dei servizi. Nel sistema turismo, infatti, gli addetti con contratto permanente sono poco più della metà (51,6%), a fronte di un’incidenza dell’81,2% nel complesso delle attività del terziario. Diversità si notano anche nella distribuzione per classi d’età: nel turismo c’è una quota leggermente più elevata di addetti fino a 29 anni (18,1%, contro il 14,3% dei servizi). Considerando altri indicatori emergono differenze più marcate: gli occupati nel settore turistico sono lavoratori dipendenti nel 75,8% dei casi, mentre nel macro-settore di riferimento questa quota è del 67,8%; le donne rappresentano la maggioranza (52,1%), mentre nei servizi questa quota è del 44,6%. Inoltre nel turismo il ricorso ai contratti part-time è più limitato, visto che rappresentano il 30,2% del totale (contro il 37,8% del terziario), con un considerevole peso specifico degli operai sul totale dipendenti, pari al 61,9% (47,6% nel terziario nel suo complesso)”.

Quanto alle professioni emergenti nel settore del turismo, ecco cosa evidenzia l’approfondimento. “L’evoluzione tecnologica digitale è il più potente motore di trasformazione economica rispetto a tutte le componenti della ampia filiera del turismo con importanti riflessi sul mercato del lavoro e in particolare sui profili professionali coinvolti e sulle competenze necessarie per svolgere i lavori turistici in trasformazione. I cambiamenti rispondono, però, anche alla necessità di assecondare le nuove esigenze di sostenibilità dei consumatori più consapevoli degli impatti ambientali e sociali delle proprie scelte di fruizione turistica. Il terzo macrotrend attiene all’innovazione nei modelli di comunicazione digitale personalizzata che stanno spingendo ulteriormente le imprese a intraprendere ulteriori sforzi di innovazione anche in questo ambito.

Ecco dunque emergere nuovi profili professionali. Nel trasporto aereo e degli aeroporti spiccano alcune figure coinvolte nei processi di cambiamento guidati soprattutto dalla digitalizzazione e dall’analisi dei dati, dalla ricerca di sostenibilità e dall’impegno a ridurre gli impatti sull’ambiente. Nell’area management e controllo di gestione queste figure devono curare gli aspetti legati al consumo di carburante, gestire la compliance rispetto ai sistemi di regole sul consumo e sulla transizione verde, nonché supervisionare la conformità rispetto ad indicatori di sostenibilità. Tra questi troviamo l’application performance specialist ma anche l’analista del rischio per la governance e la conformità. Nell’area ricerca e sviluppo stanno emergendo profili come quello del route development manager, una figura in grado di ottimizzare consumi e costi delle rotte e degli spostamenti, nonché figure collegate alla raccolta e analisi dei dati dal pubblico rappresentate dal data center expert e dal business data analyst.

Nel settore degli alberghi le trasformazioni in atto hanno riflessi soprattutto sulla comunicazione e la trasparenza informativa verso i turisti. Tra le figure più coinvolte spiccano gli addetti al front office così come i responsabili di info point ma anche gli addetti all’accoglienza e all’accompagnamento, che dovranno interagire sempre più con strumenti digitali che automatizzeranno molte fasi della gestione tipica come il check in e check out. Queste figure saranno chiamate a intensificare e personalizzare sempre più i rapporti di clientela anche sfruttando i patrimoni informativi resi disponibili dalle basi dati sugli ospiti.

Gran parte delle figure impegnate nelle attività di prenotazioni, marketing e comunicazione saranno coinvolte nello sforzo di comunicare destinazioni di qualità e sostenibili. Profili come il destination managerB2C o il travel consultant dovranno conoscere indicatori e strumenti di rating di sostenibilità delle varie destinazioni da promuovere per andare incontro alle nuove esigenze di consumo turistico”.

Fonte: Il Sole 24 Ore