Purtroppo la sinistra che mai nel 1938 aveva stigmatizzato le leggi razziali contro gli Ebrei, oggi si fa vanto di ricordarle in funzione antifascista, non a favore dei perseguitati. Infatti molte organizzazioni di sinistra (Arci servizio civile, CGIL, Donne in rete per la pace, Fornaci Rosse, M.I.R, LeU, Progetto sulla Soglia, Salaam ragazzi dell’olivo-Vi, Vicenza Capoluogo, Potere al Popolo!, USB, Rifondazione Comunista, PCI, tra cui PAX CHRISTI, diventata probabilmente di sinistra? – manca, stranamente, la Casa per la pace di Vicenza) indicono per sabato prossimo una manifestazione contro Israele, con la solita piccola scusa di essere contro il sionismo non contro gli Ebrei, una posizione che dire ipocrita, è dire poco (nella foto Bassorilievo a Vicenza, Palazzo Balzafiori: Clauduntur belli portae, si chiudano le porte della guerra).
Ma la sinistra, erede dell’antisemitismo di Voltaire e di K. Marx, (cfr. La questione ebraica), dell’antisemitismo di Stalin e delle posizioni SOLO filopalestinesi ha una storia, non certo condivisibile per chi promuove la pace e il dialogo tra le nazioni, come il Peace Research Institute in the Middle East promoveva fin dal 2003 con “La storia dell’altro. Israeliani e palestinesi (Bertinoro (FC), Coop. Una città), con Presentazione di W. Veltroni, un politicamente corretto mi pare? Il testo ben consapevole delle situazioni ha cercato, attraverso la conoscenza della storia, di avvicinare settecento ragazzi israeliani e palestinesi “per bonificare i campi minati più pericolosi per il percorso di pace, quello della storia” (W. Veltroni). Invece si continua ancora ad attaccare, con insulti, detti slogan, e quant’altro, come il famoso: Armi, Armi ai feddayn) e poca ragione, in piazza si gridano slogan, uno Stato, fino a stigmatizzare perfino la sua esistenza, che, si voglia o no, ha ormai una ragione di esistere – Proprio questo dovrebbe invitare chi non è coinvolto a promuove a priori, come diceva il grande Erasmo da Roterdam, la pace e non lo scontro. Ma si sa la sinistra italiana se non fa opposizione e non grida nelle piazze non è contentato di se stessa e con ragione forzata, detta dialettica perché fa tanto intellettuale, non promuove né il dialogo né la pace tra chi è in conflitto. Pace eterna alle loro idee, si invoca. Ciò che invece è gravissimo è che una istituzione come Pax Christi, si associ a queste organizzazioni, dimentica che mai a un cristiano è lecito promuove la guerra, lo scontro fra fratelli e tali sono sia gli israeliani sia i palestinesi. Purtroppo per loro valgono le parole di Erasmo da Rotterdam (cfr. Lamento della pace, Roma, Salerno, 2004): “Tutti i libri dei Cristiani, che si legga sia il vecchio sia il nuovo testamento, non esaltano altro che la pace e la concordia, mentre tutta la vita dei Cristiani non si occupa altro che di guerre. Quale ferocia bestiale è questa, che non può essere vinta né placata da così tanti mezzi? Piuttosto i Cristiani cessino di fregiarsi del proprio nome di Cristiani, e mettano in pratica con la concordia la dottrina di Cristo. Fino a quando la vita sarà in contrasto col nome che portano? Contrassegnate pure gli edifici e i vostri vestiti col simbolo della croce, Cristo non riconoscerà se non il simbolo che Egli stesso ha stabilito, cioè il segno della concordia. Insieme [gli Apostoli] lo videro mentre saliva al cielo, insieme ebbero l’ordine di attendere lo Spirito Santo. Egli promise che dove vi fosse un gruppo di persone riunite, egli sarebbe sempre stato là, perché nessuno potesse sperare che Cristo fosse nelle battaglie. Perciò quello Spirito di fuoco che cos’è se non la carità? Niente si diffonde meglio del fuoco e, senza consumarsi affatto, un fuoco ne accende un altro. Vorresti una prova che quello Spirito è padre della concordia. Guarda il risultato della sua discesa. Erano uniti «come un cuore solo ed una sola anima.”
Richiamiamo questo e ricordiamo anche che la “Gaudium et spes” afferma: “pertanto tutti i cristiani sono pressantemente chiamati a praticare la verità nell’amore e ad unirsi a tutti gli uomini [palestinesi, israeliani, ecc.] sinceramente amanti della pace per implorarla dal cielo e per attuarla.”
Non credo che gridare nelle piazze come avviene l’odio per Israele, per i suoi abitanti sia un modo cristiano e credo che coloro che si nominano tali, mai dovrebbero avallare questo modo di “proclamare la pace”: Le parole di Erasmo nella sua “Orazione contro i faziosi” ci aiutano: “È quindi necessario aver ben chiaro quale differenza esista tra la concordia e la discordia. La prima è dono divino ed è base per la vita felice, mentre l’altra è un mortifero veleno che spandono i faziosi, i partigiani che non considerano il bene di tutti. Rendersi conto di ciò è porre la pace e la concordia alla base del vivere sereno e prospero ed è soprattutto rinuncia alla bestialità. Questa possibilità è propria dell’uomo in quanto tale e chi ha in mente la salvezza, cioè il messaggio cristiano, dovrà tenere in conto anche maggiormente la pace.”
Non ci resta che sperare che il nome di Cristo non sia trascinato in contese politicanti, che servono più a casa nostra che non al benessere e alla convivenza pacifica tra le nazioni, che è un sommo bene.
Così: Chiudere le porte della guerra, è chiuderle in noi e contribuire a farle chiudere a tutti e ovunque.