Manifesti della Lega per Zaia, il Pd con Zanoni chiede spiegazioni: “sembra di stare nell’Iran dell’Ayatollah Khomeini”

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Il "poster" per Zaia nelle città

Dopo il nostro articolo sulla vicenda, arriva con una nota diffusa dal Consiglio regionale del Veneto la richiesta di spiegazioni del Consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni.

“È incessante la richiesta che mi viene fatta da tanti cittadini che vogliono sapere quanto è costata e da dove vengono i soldi investiti nella gigantesca campagna di manifesti “Grazie Zaia” che hanno invaso tutte le province e centinaia di comuni del Veneto. Il presidente della Regione, che ha un ruolo istituzionale che lo obbliga alla trasparenza, renda note queste informazioni. Sull’affissione capillare dei mega manifesti marchiati col simbolo della Lega di Salvini pensati per ringraziare Luca Zaia alla luce dell’esito che hanno ottenuto le candidature delle Colline del Prosecco, divenute Patrimonio dell’Umanità Unesco, e di Cortina d’Ampezzo, sede, assieme a Milano, delle Olimpiadi invernali 2026. A parte il fatto che vedendo quei manifesti autoreferenziali sembra di stare nell’Iran dell’Ayatollah Khomeini, con un gigantismo iconografico che tocca le vette dell’idolatria, c’è davvero da chiedersi cosa ci sia nel dietro le quinte di questi mega cartelloni. A occhio e croce, non credo di andare molto lontano se dico che questa campagna è costata attorno al milione di euro”.

Ha pagato tutto la Lega? – chiede Zanoni – La stessa Lega che con sentenza definitiva dovrà restituire allo Stato, cioè a tutti i cittadini, 49 milioni di euro spariti nel nulla? Capisco che dovrà pagarli attraverso comode rate in 76 anni, ma la domanda resta: il Carroccio salviniano dove trova i soldi per questa pubblicità milionaria quando ha questo debito nei confronti dei cittadini?”.

Secondo l’esponente dem “si tratta peraltro di pubblicità politica ingannevole, visto che la candidatura olimpica è andata in porto non per merito di Zaia ma attraverso un lavoro che si è svolto all’interno del Comitato olimpico nazionale. Sull’altro fronte, quello Unesco, Zaia e la Lega farebbero meglio a ringraziare i contribuenti veneti che hanno pagato quasi un milione di euro, esattamente 823 mila euro, di tasca loro, per elevare le Colline del Prosecco al rango di Patrimonio dell’Umanità. Soldi spesi soprattutto per marketing quando sulla sanità e sociale invece i fondi mancano e i cittadini sono chiamati a sborsare sempre di più, con attese infinite e spostamenti di chilometri per le visite specialistiche e cure mediche, per non parlare delle case popolari Ater dove molti cittadini, spesso indigenti, si ritrovano in situazioni terribili a causa di una legge ingiusta”.

Zanoni annota il fatto che “anche l’utilizzo, da parte del sito web leganordligaveneta.org, dei simboli delle Olimpiadi 2026 e dell’Unesco a scopi di propaganda è tutto da verificare nella sua correttezza; mi chiedo se veramente il Comitato Olimpico e l’Unesco abbiano dato il consenso all’uso dei propri simboli per il manifesto Grazie Zaia pubblicato nella home page”.

Ed in conclusione rinnova l’invito a Zaia: “Non pretendo una risposta attraverso altri manifesti 6×3. Però è doveroso che il presidente metta tutta la sua faccia per far luce su questa vicenda dai giganteschi contorni opachi e dica chi ha pagato e quanto è costata, e chi ha autorizzato l’uso dei loghi Unesco e Olimpiadi. Poi se tra una sagra e un taglio di nastro gli resta una mezz’oretta, vada a farsi un giro nella “Core Zone” del Sito Unesco e osservi bene lo scempio ambientale in atto in questi giorni, con la distruzione di boschi e l’impianto di decine di nuovi ettari di Prosecco dopo la proclamazione Unesco; il tutto grazie ad autorizzazioni degli uffici della Giunta regionale”.