Un Manifesto con 10 proposte per costruire un’Italia a misura di 4,4 milioni di artigiani e piccole imprese che danno lavoro a 10,8 milioni di addetti. Lo ha inviato Confartigianato a tutte le forze politiche per sollecitare un impegno concreto a rimuovere gli ostacoli che bloccano gli imprenditori e a creare le condizioni per la ripresa economica.
“Un manifesto che abbiamo contribuito a redigere e che condivideremo, appena pubblicate le liste, con i candidati veneti” – afferma Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto – che aggiunge: “Se il Veneto è tornato ad essere locomotiva del Paese lo deve anche alle 123.767 imprese artigiane attive oggi in regione (rappresentiamo il 25,9% di tutte le attività produttive del Veneto) e agli oltre 181mila occupati. Chi chiederà di essere eletto nella nostra regione dovrà impegnarsi sulle nostre istanze e proposte tutte dedicate a creare un ambiente favorevole all’artigianato e alle MPI”.
Nell’agenda delle priorità indicata da Confartigianato spicca la richiesta di un fisco semplice e leggero, visto che oggi cittadini e imprenditori pagano 32,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media dell’Eurozona. Da riformare all’insegna dell’efficienza anche la macchina burocratica, poiché – sottolinea Confartigianato – oggi l’Italia è al 24° posto nell’Ue per la qualità dei servizi pubblici e soltanto il 28% delle amministrazioni locali gestisce completamente pratiche on line.
‘Lavoro di qualità’ è un altro dei punti del Manifesto con il quale Confartigianato dice no al salario minimo legale e sì al lavoro di cittadinanza, chiede di ridurre il cuneo fiscale e contributivo sul lavoro, che in Italia pesa il 46,5%, contro una media Ue del 41,7%, e di potenziare la formazione tecnica e professionale e l’apprendistato per agevolare il reperimento di manodopera qualificata da parte delle imprese. Per sostenere la competitività delle Pmi, Confartigianato sollecita anche la riduzione dei costi di elettricità e gas, aumentati del 108% nell’ultimo anno, fissando un tetto europeo al prezzo del gas, attuando una riforma strutturale della bolletta che escluda gli oneri di sistema impropri pagati dai piccoli imprenditori e sostenendo gli investimenti in energie rinnovabili, in particolare per la creazione di Comunità Energetiche e per iniziative di autoproduzione.
Sul fronte della sostenibilità ambientale, una delle richieste prioritarie riguarda il mantenimento degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, sciogliendo rapidamente il grave problema dei 5,2 miliardi di crediti fiscali incagliati legati ai bonus edilizia. Si tratta di una situazione che mette a rischio la sopravvivenza delle aziende di costruzioni e di 47mila posti di lavoro.
Il Manifesto di Confartigianato punta poi sull’accesso al credito, affinché sia assicurato sostegno al Fondo di garanzia per le Pmi e a sistemi di garanzia misti pubblico-privati, con una dotazione finanziaria adeguata alle esigenze degli imprenditori in questa difficile e mutevole contingenza economica.
Proseguire spediti nell’attuazione del Pnrr è un’altra sollecitazione di Confartigianato che chiede, però, di farlo con la piena inclusione delle micro e piccole imprese, favorendo, da parte dello Stato, delle Regioni e degli Enti Locali, progetti e bandi improntati alla facile accessibilità. Altrettanto inclusive e accessibili per le piccole imprese dovranno essere le transizioni green e digitale: in proposito Confartigianato chiede incentivi semplici e stabili per favorire l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione e l’internazionalizzazione delle Pmi.
“Un argomento che non può non entrare nel dibattito elettorale in regione è l’autonomia. A quasi 5 anni dal referendum –afferma Boschetto-, è giunta l’ora di introdurre forme di ulteriore efficienza che hanno lo scopo, in tutto il Paese, di responsabilizzare la gestione della spesa pubblica e di rendere più probabili i risultati della mutualità attualmente in essere. L’autonomia territoriale va vista come “metodo” di responsabilizzazione della “governance sociale” nell’uso delle risorse umane, ambientali ed economiche. Allo stato delle cose c’è un disegno di legge sulla materia, elaborato dal Ministro Gelmini. Chiederemo ai candidati qui in regione qual sarà la loro intenzione in proposito”.
“Come “corpo intermedio” –conclude Boschetto– ribadiamo la centralità del nostro ruolo. In una dinamica di “collateralismo” con le Istituzioni, ci impegniamo sin d’ora per una partecipazione al voto, per la legalità e la correttezza contrattuale e contabile, per investimenti a sostegno del mondo impresa ma anche dei territori e della rete sociale. Rappresentiamo le imprese artigiane, che per missione e dimensioni si connotano come imprese familiari. Ci occupiamo degli Imprenditori /Imprenditrici, ma anche delle famiglie con il sistema dei servizi alla persona e della bilateralità”.