Manovra, Il Sole 24 Ore: “Verso taglio Irpef per redditi fino a 60mila euro”

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Prorogare o rendere strutturale il taglio al cuneo e l’Irpef a tre aliquote. È questa la sfida del Governo per la prossima legge di bilancio, secondo una lettura contenuta in un articolo pubblicato oggi da Il Sole 24 Ore.

L’intenzione si accompagnerebbe alla volontà dell’attuale governo a un’ulteriore sforbiciata all’Irpef per coloro che hanno un reddito oltre 35mila euro che non hanno beneficiato della riduzione del cuneo.

Marco Mobili scrive: “È un obiettivo che il ministero dell’Economia sta valutando con particolare attenzione e che potrebbe puntare sia alla riduzione dal 35 al 33% dell’aliquota Irpef intermedia, sia all’innalzamento a 60mila euro del limite del secondo scaglione, oltre il quale scatta l’aliquota del 43%, limite oggi fissato a 50mila euro”.

La combinazione dei fattori potrebbe interessare circa 8 milioni di contribuenti del cosiddetto ceto medio, ma dinanzi all’esecutivo Meloni si prospettano diffiicoltà in termini di costi.

Il nodo risorse, quindi, è il grande ostacolo da superare anche se solo si volesse puntare a rendere permanenti e non provvisorie le misure su cuneo e “primo modulo” Irpef – prosegue l’articolo -. Scenario, ovviamente, ancor più delicato se verrà scelta la via di avviare il “secondo modulo” Irpef. Anche tenendo conto delle nuove regole europee sui conti pubblici e sulla spesa che, oltre a non consentire più fughe in avanti verso nuovo deficit, una volta pienamente in vigore non consentiranno ai governi di poter tagliare le tasse con eventuali extragettiti tributari”.

E ancora: “Per l’Irpef, invece, la partita del taglio si gioca tutto sul fondo per l’attuazione della delega fiscale e sul successo del concordato preventivo biennale. Nel fondo della delega fiscale, il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, con il primo decreto sul taglio dell’Irpef ha fin da subito accantonato quasi 3,5 miliardi di euro che poi, con gli atri provvedimenti di riforma del fisco approvati nel corso del 2024 (giochi, fisco internazionale e accertamento) hanno portato la dote del fondo a 3,8 miliardi di euro. Stando così le cose, per la sola proroga dell’Irpef a tre aliquote, che ha un costo annuo di 4,3 miliardi, sarebbe allora necessario recuperare poco meno di un miliardo. E su questo lo stesso Leo ha puntato sulle gare del Lotto e del gioco online che in due anni dovrebbero assicurare quasi 1,4 miliardi.

Stabilizzata l’Irpef a tre aliquote, come detto, è ancora tutto da capire come trovare gli altri 4 miliardi che servirebbero se si avviasse la nuova fase del taglio dell’Irpef fino a 60mila euro. Una partita delicata, dunque, quella che il governo dovrà giocare con la prossima legge di bilancio e che entrerà nel vivo con il primo vertice di maggioranza post vacanze estive in calendario per venerdì 30 agosto”.

Fonte: Il Sole 24 Ore