“La manovra colpisce le pensioni di categorie fondamentali come quella dei medici, che è già in difficoltà. È assurdo innescare uno scontro con i camici bianchi: l’ultima cosa che ci serve, in un momento così complicato per la sanità italiana, è uno sciopero”.
Lo dichiara in una nota la senatrice vicentina di Italia Viva Daniela Sbrollini, vicepresidente della commissione Affari sociali e sanità. “Il governo, da un lato, aumenta gli stipendi del personale sanitario, un atto per altro dovuto e necessario, dall’altro taglia le pensioni, riducendo i rendimenti di percentuali importanti.
L’unico effetto che si otterrà in questo modo – aggiunge Sbrollini – sarà una fuga anticipata verso la pensione di quanti hanno i requisiti per evitare la decurtazione. E questo non farà altro che aggravare la già difficile situazione del nostro servizio sanitario”.
La senatrice è inoltre intervenuta su un altro tema molto delicato: la parità di genere, essendo lei componente della bicamerale sul femminicidio e commentando i dati pubblicati sulla rivista The Lancet Regional Health – Europe.
“Le donne – ha detto la Sbrollini – costituiscono in Europa la metà di laureati e dottorandi, ma solo il 33% di ricercatori e addirittura il 25% dei ruoli apicali. E in Italia la situazione è ancora peggiore. È chiaro che nel mondo dell’università c’è ancora tanto da fare sulla parità di genere.
Una situazione che impoverisce la ricerca, e quindi la nostra stessa società, privandola di idee e intuizioni. E se l’ostacolo maggiore per le donne che vogliono intraprendere la carriera universitaria è costituito dalla difficoltà di conciliare lavoro e famiglia, è lì che bisogna intervenire, favorendo in tutti i modi possibili le madri-ricercatrici. Oltre che combattendo contro tutte le discriminazioni che ancora esistono negli atenei”, ha concluso la Sbrollini.