Marano Vicentino, 34 mesi senza Giulio Regeni, venerdì 30 novembre incontro con i genitori di Giulio e consegna delle borse di studio e del Premio Culture ?Ca’ Alta?

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Il 25 novembre 2018 sono passati 34 mesi senza Giulio Regeni, una lunga strada alla ricerca della verità per il ricercatore italiano ucciso in Egitto il 25 gennaio 2016 mentre stava svolgendo il dottorato con l’Università di Cambridge. Rapito, il suo corpo fu ritrovato otto giorni dopo senza vita. La verità sul rapimento, le torture subite e sull’assassinio è ancora sconosciuta e la famiglia attende giustizia. Da sempre solidale e attenta verso la ricerca della verità per Giulio, la comunità di Marano si prepara ad incontrare Paola Deffendi e Claudio Regeni, genitori di Giulio, venerdì 30 novembre, alle ore 18.00, nell’auditorium di via Marconi 7. I genitori di Giulio Regeni saranno a Marano in occasione della consegna delle borse di studio per l’anno scolastico 2017-2018. Con loro, sarà presente anche Martina Dall’Amico, giovane magistrata maranese.
A Paola Deffendi e Claudio Regeni sarà inoltre consegnato il Premio Culture “Ca’ Alta” 2018, che da quest’anno – dopo la prima edizione del 2017 – sarà sempre assegnato anche a una personalità del panorama nazionale, oltre che a una figura del Comune di Marano disintasi per aver contribuito nell’anno in corso al progresso culturale del paese.
“Abbiamo deciso di ‘raddoppiare’ il Premio Culture perché crediamo che per una comunità sia importante valorizzare le proprie ricchezze e peculiarità culturali, ma allo stesso tempo avere uno sguardo curioso e attento a cogliere influenze esterne”, spiega il sindaco, Marco Guzzonato.
Ai genitori di Giulio Regeni, così come al vincitore (o alla vincitrice) maranese del Premio Culture “Ca’ Alta” 2018 (il cui premio sarà consegnato mercoledì 19 dicembre, alle ore 21.00 in auditorium), sarà donata un’opera dell’artista maranese Pino Guzzonato.

“La lotta per la verità e giustizia per Giulio è una lotta civile e culturale che dobbiamo continuare, uniti. Non ci stancheremo: perché rinunciare significa abbandonare spazi e presidi di cittadinanza, significa abituarci al fatto che la dignità della persona umana possa essere calpestata, umiliata e annientata impunemente, con la sovranità di uno Stato democratico e di diritto arresa e subordinata ad altre ragioni”, aggiunge Marco Guzzonato. “Diversi Governi italiani su questo fronte hanno tentennato e temporeggiano ormai da troppo tempo, ma ci sono le istituzioni più vicine alla gente, i paesi e le città che, assieme a tantissimi cittadini ed associazioni, sono al fianco della famiglia di Giulio Regeni”. L’ingresso all’incontro con i genitori di Giulio Regeni è a ingresso libero.