Marano Vicentino contro la violenza di genere: inaugurata nuova sede Sportello donna

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L'impegno contro la violenza di genere è un obiettivo costante per l'amministrazione culturale maranese e le associazioni del paese.
L’impegno contro la violenza di genere è un obiettivo costante per l’amministrazione culturale maranese e le associazioni del paese.
In questo senso, lo scorso 25 novembre il Comune di Marano Vicentino è stato impegnato su diversi fronti.
Al mattino è stata inaugurata la nuova sede dello Sportello donna Anna Filomena Barretta, a distanza di tre anni dall’inaugurazione del servizio e della sua nascita nel territorio maranese.
La nuova sede è situata al secondo piano della palazzina del sociale, con possibile entrata a parte grazie alla presenza dell’ascensore, in piazza Silva 50. Molte le persone presenti, tra le quali i rappresentanti delle associazioni e dei gruppi del territorio, i Carabinieri di Thiene e la Polizia locale altovicentino, Elena Filippi, vicepresidente della cooperativa sociale Con Te che gestisce il servizio, Barbara Caretta, assistente sociale del consultorio familiare di Schio, il parroco, il Dirigente scolastico e la referente della scuola primaria dell’Istituto comprensivo, oltre ad alcune volontarie dello Sportello donna. Prima del “taglio del nastro” sono intervenuti il sindaco, Marco Guzzonato e l’assessora al Sociale, Elena De Marchi.
L’occasione di questo incontro è stato utile al fine di ripercorrere la storia del servizio, le iniziative svolte finora e la collaborazione con i servizi della Rete antiviolenza altovicentino. Sono circa 80 le donne che si sono rivolte allo Sportello donna dal 2019 al 2022, con richieste di sostegno di varie tipologie, tra le quali circa il 30% per violenze in famiglia. Inoltre numerose sono le iniziative realizzate in questi anni di attività, come il progetto comunale “Ci sono anch’io”; la “Bacheca libera da stereotipi” per i nuovi nati e le nuove nate, gestita dal gruppo volontarie quotidianamente; la campagna di sensibilizzazione “Pensieri contagiosi”; la collaborazione con il reparto di ostetricia dell’Ospedale di Santorso; il progetto “Seminare autostima” in collaborazione con l’Ulss7 Pedemontana e il Pronto Soccorso; e la raccolta fondi attraverso l’organizzazione dell’iniziativa “Marciare per ricominciare”, realizzata grazie alla preziosa partecipazione delle associazioni del territorio. Positiva è anche la collaborazione con le scuole primarie e secondarie di primo grado, che in questi anni è cresciuta e sta portando importanti occasioni di confronto sia con alunni/e sia con le insegnanti e i dirigenti. Lo stesso logo dello Sportello donna è frutto del lavoro di una allieva, che ha vinto il concorso promosso con le classi terza media, e i pannelli che allestiscono la nuova sede del Servizio sono stati realizzati lo scorso anno dai ragazzi/e delle classi terze.
“Siamo molti felici del lavoro svolto finora perché sta permettendo di creare una rete sia di intervento sia di consapevolezza, stimolando prevenzione e punti di vista diversi, in modo completo. Ringraziamo tutte le persone che rendono possibile la buona riuscita di questo progetto e credono della nostra mission. Ringraziamo il gruppo volontarie per la loro presenza e disponibilità, fondamentale per noi”, ha detto Carmela Palazzo, consulente psicologa per la cooperativa Con Te. L’assistente sociale Barbara Caretta ha inoltre raccontato la storia e il funzionamento del Coordinamento della Rete antiviolenza altovicentino, aggiornando i presenti riguardo il Protocollo contro la violenza di genere dell’Ulss7 Pedemontana.
“Inaugurare una nuova sede significa voler ribadire l’importanza che ha per noi questo Sportello, nato come risposta immediata del Comune alla cittadinanza maranese sconvolta per il femminicidio di Anna Filomena Barretta, sempre nel nostro cuore. Per affrontare la violenza contro le donne bisogna agire su più fronti: quello normativo, quello preventivo, quello culturale, quello economico, a partire dal sostegno a questi Sportelli, ai Centri antiviolenza, alle Case rifugio, favorendone una presenza capillare. La violenza di genere è un fenomeno ancora sommerso, è elevata la quota di donne che non parla con nessuno della violenza subita, di chi non denuncia, di chi non cerca aiuto. Le politiche di sensibilizzazione, dunque, sono essenziali per tramettere il messaggio che parlare della violenza subita ed entrare in contatto con le istituzioni e i servizi dedicati sono un passaggio fondamentale per ricevere aiuto”, ha aggiunto l’assessora Elena De Marchi.
Al termine della giornata del 25 novembre, le operatrici del servizio e il gruppo volontarie si sono incontrate nuovamente “per non dimenticare”: lo Sportello donna, in collaborazione con il coro femminile Ladiesis, ha organizzato un momento di raccoglimento dedicato alle vittime e agli orfani di femminicidio. Accompagnati dalle poesie e dalle voci del coro si è vissuto un profondo momento di memoria e vicinanza, per dare voce e continuare a tenere vive nella memoria le persone che non hanno potuto esprimere la propria libertà.