Le Marche e il miglior vino d’Italia 2021. “Wine Specialists Journal”: il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOCG e la Vernaccia di Serrapetrona DOCG

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Vernaccia di Serrapetrona
Vernaccia di Serrapetrona

Con sole 5 DOCG e 15 DOC, le Marche si presentano, in realtà, come una zona assolutamente favorevole alla viticoltura, considerato che il suo territorio si estende per circa il 70% in collina. Anche l’esposizione climatica è altrettanto favorevole, infatti si è sempre molto indecisi se recarsi nelle Marche per un giro in montagna o per un tuffo in mare. Noi della Wine Specialists Council, ad ogni modo, preferiamo sempre andare per cantine, per cui non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di approfittare del recente premio vinto dal Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva DOCG Villa Bucci per proseguire il nostro percorso enonautico.

Vernaccia di Serrapetrona DOCG 12,5%, Fabrini

Vernaccia di Serrapetrona DOCG 12,5%, Fabrini
Vernaccia di Serrapetrona DOCG 12,5%, Fabrini

Questa Vernaccia di Fabrini è un delicatissimo vino spumante rosso ottenuto con metodo Charmat, ma con un particolare procedimento perché una parte di uva si vendemmia e si fa fermentare, mentre un’altra parte di uva si lascia sulla pianta a passire; in un secondo momento si ferma la fermentazione per poter aggiungere il mosto della prima uva a quello della seconda, quella passita, procedendo poi alla rifermentazione e, infine, si procede con una presa di spuma in autoclave. In questo caso non abbiamo annata poiché si tratta di una cuvée. Si presenta alla vista di colore porpora, con un’unghia granata, ma decisamente limpido, compatto e vivace per la presenza di bollicine nella superficie. All’olfatto si sente inizialmente la frutta sotto spirito, la prugna, ma dopo un po’ di tempo viene fuori un profumo agrumato, di canditi, la carruba, mentre tra i sentori floreali avvertiamo un pot-pourri di fiori rossi, petali secchi. Tra i vegetali emerge una leggera nota di pomodoro verde e di peperone, mentre tra le erbe aromatiche riconosciamo la salvia, il rosmarino e una leggera nota di salsa Digione a base di senape (si pensi che la senape nell’antichità si faceva pestando i semi con mosto d’uva). Tra le note minerali riconosciamo subito la grafite, mentre tra le spezie viene subito al naso una nota di anice, chiodi di garofano, cannella, pepe, infine tra le tostature è notevole i profumo di tabacco biondo, fresco e di liquirizia. Chiude la percezione olfattiva una sensazione balsamica di eucalipto accompagnata da una leggera sensazione eterea di sottobosco e vernice. All’assaggio le bollicine si fanno sentire, ma subito ci appare un vino molto speziato e assolutamente coerente con i profumi. Evidentemente secco in bocca, ma con una percezione alcolica calda, che lascia il passo ad una morbida rotondità, questo vino sorprende per la sua splendida forma. L’equilibrio è il suo tratto distintivo, che si fa apprezzare in considerazione di una buona acidità bilanciata dall’astringenza dei tannini. È un vero peccato che questo vino rosso spumante sia poco conosciuto, ma noi siamo convinti che esso rappresenti veramente un emblema enologico italiano!

Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva 2017 13,5 %, Villa Bucci

Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva 2017 13,5 %, Villa Bucci
Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva 2017 13,5 %, Villa Bucci

Con tutto il rispetto per il panorama enologico italiano, quello che oggi vogliamo presentarvi è un vino che è stato appena insignito di un prestigioso premio internazionale nella classifica Wine Enthusiast 2021 e valutato come il migliore del mondo, dopo un rosso francese. La Cantina Villa Bucci lavora con metodo bio, ma la caratteristica di questo bianco è legata al fatto che fa affinamento in botti grandi per almeno un anno e poi dodici mesi circa in bottiglia. Dal colore giallo dorato con riflessi verdolini nell’unghia, questo Verdicchio si presenta assolutamente brillante in limpidezza. La sensazione olfattiva è dominata da un sentore fruttato intenso di litchi, ananas e papaya, frutta esotica, ma anche mela cotogna e frutta gialla, come la susina, il pompelmo rosa e il kumquat (mandarino cinese). Tra i floreali riconosciamo il profumo di peonia, mimosa, giglio, margherita e fiori di campo, che cedono il passo ad una leggera nota vegetale di bosso e di fieno fresco. Tra le erbe aromatiche emerge l’origano, il timo e l’aneto, mentre tra le spezie avvertiamo lo zenzero, il pepe bianco fresco e la curcuma. Si sentono lievi le tostature e, infine, il balsamico ci arriva con eucalipto e caramella fresca. È interessante la nota di burro fuso spalmato su pane appena leggermente tostato, che è quella che ci fa concordare nel ritenere questo vino molto delicato, complesso con una qualità assolutamente definita. All’assaggio il palato si delizia con un vino secco, avvolgente nelle morbidezze, piacevole per l’equilibrio delle parti, ma con una spiccata acidità. È un vino che sta bene anche sulle carni, ad esempio gli arrosticini del vicino Abruzzo oppure con dei taglieri di salumi e formaggi, col ciauscolo oppure con la locale oliva ascolana.