In pochi si aspettavano, tra cui gli stessi organizzatori, una partecipazione tanto massiccia alla manifestazione antifascista di giovedì sera a Vicenza. Dopo il nostro primo servizio quasi in tempo reale, sopra un breve video racconto della serata che ha prodotto numerose polemiche (qui la dichiarazione del vicesindaco Tosetto, dato che Rucco era fuori sede) anche sull’assembramento. Che effettivamente c’è stato, trasgredendo alle regole, ma almeno è stato fatto per difendere un principio costituzionale come l’antifascismo. E non per fare selfie.
“É dai tempi delle mobilitazioni No Dal Molin che non si vedeva una manifestazione così imponente e numerosa contro le politiche dell’amministrazione comunale“, fanno sapere dal Centro sociale Bocciodromo, promotore dell’iniziativa antifascista, ma alla quale hanno aderito, senza bandiere, anche i partiti del centrosinistra e alcuni sindacati.
“Il primo maggio – ricordano – quando l’emergenza covid-19 era in una fase ben più acuta, li abbiamo visti manifestare in campo Marzio forzando anch’essi, con la presenza dell’assessore regionale Elena Donazzan la quale ora invoca ipocritamente e strumentalmente denunce e sgomberi, il divieto di assembramento e di manifestazione”.