“Non solo il prezzo delle bollette, cresciuto di due volte e mezza, ma i costi del gas naturale sono aumentati addirittura del 360%. Così le nostre aziende finiranno fuori mercato e ci troveremo a gestire un dramma sociale. L’energia rappresenta almeno un quarto dei costi di fabbricazione nelle nostre imprese della ceramica ed è evidente a tutti che un settore come il nostro non può scaricare a valle simili incrementi dei costi, men che meno quando compete a livello globale come noi, che esportiamo oltre l’80% della produzione”.
La denuncia è di Maria Teresa Maroso Presidente regionale della ceramica di Confartigianato che precisa: “rischiamo una “Caporetto” per 204 imprese e gli oltre settecento addetti che vi lavorano, personale tutto altamente specializzato, con competenze straordinarie che rischiano di essere perdute per sempre”
“Il problema è molto sentito dalla Categoria –prosegue Maroso-. Non passa ora che non riceva una telefonata da un collega che si trova di fronte all’impossibilità di pagare le bollette. E diversi stanno valutando la possibilità di chiudere”.
“Abbiamo scritto all’Assessore Roberto Marcato a novembre e dicembre scorsi –ricorda– chiedendo un incontro che auspico si possa tenere nei prossimi giorni. L’attenzione della Regione Veneto è infatti fondamentale soprattutto per un comparto altamente specializzato, artistico, di tradizione e con numeri affrontabili da un intervento economico di sostegno come è la ceramica. Quanto fatto per le fornaci di Burano è un precedente che ci conforta. La nostra situazione è stata fatta anche presente dal Presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto nell’incontro indetto sul tema caro energia a fine dicembre dall’Assessore al Lavoro Elena Donazzan”.
Grazie alle competenze e le conoscenze del nostro Consorzio di acquisto di energia e gas CAEM è possibile quantificare la gravità della situazione delle nostre aziende e l’impatto che subiranno nei prossimi mesi. Nelle nostre simulazioni, i costi dell’elettricità di una piccola azienda della ceramica passa da 1.798 euro a 6.372 euro e, per il gas, da 3.488 euro a 16.000 euro.
“E’ assolutamente essenziale che anche il Governo si ponga il problema dei costi per le imprese –conclude la Presidente Maroso-. La nostra attenzione è rivolta al Consiglio dei Ministri in programma giovedi 20 gennaio prossimo nel quale saranno discusse nuove misure e provvedimenti su bollette e ristori, anche se sarà molto difficile che si possa trovare convergenza politica su un impegno di spesa stimato in oltre 30 miliardi di euro. Per questo motivo è necessario che gli sforzi si concentrino sui settori più colpiti come lo è la ceramica veneta”.